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Influencer e falsi follower, scoperto l’inganno. Chi li compra e quanto ci guadagna. E chi c’è dietro

Pubblicato il 07/02/2024 11:22

Per qualcuno è solo questione di immagine. Un modo di soddisfare il proprio ego e di sembrare più popolari. Per gli influencer che lo fanno di mestiere invece è una questione diversa, perché porta fama, un più ampio bacino di influenza, soldi e sponsorizzazioni. Ma parte tutto da una bugia. Perché c’è chi aiuta gli influencer (o chi lo vuole fare per propria gloria personale) a ignorare le regole. Per esempio quelle di Instagram, che permettono di aumentare i propri seguaci online solo attraverso campagne pubblicitarie a pagamento. Ma c’è chi ha imparato ad aggirare le limitazioni e a ingannare l’algoritmo. Perché ogni campagna, del costo di circa 200 euro, dà risultati diversi. E l’algoritmo serve proprio a selezionare i soggetti che possono essere più interessati a seguire determinati contenuti. Solo che la realtà è diversa. (continua dopo la foto)

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Come ha rivelato Milena Gabanelli durante l’ultima puntata di Report, esistono delle vere e proprie “follower farm”. Delle “fattorie di follower”, nome che è tutto un programma, da cui attingere. Sono create in diversi Paesi: Cina, India, Nepal, Sri Lanka, Egitto, Indonesia, Filippine, Thailandia e Bangladesh. Il trucco consiste nel creare una grande quantità di account falsi attraverso programmi di automazione. In alcuni casi ci lavora un gran numero di persone, che intervengono manualmente per simulare meglio il comportamento umano. L’agenzia Instaworldagency assicura 200 follower italiani a 9,99 euro di costo e 10.000 follower per 249,99 euro. Tutto sommato a buon mercato, visto il ritorno di immagine. Ma c’è chi fa ancora meglio. Bulkyfans vende 1.000 follower per 6 dollari e addirittura 50.000 a 149 dollari. E Bcubeagency 100 follower internazionali a 2,99 euro e 10.000 a 119,99 euro. E via così, con molte altre agenzie similari. (continua dopo la foto)

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I falsi follower, ovviamente, devono sembrare il più possibile reali. Vengono geolocalizzati per farli sembrare creati e attivi in Italia. A questo scopo sono utilizzati foto finte e false biografie. Ogni tanto sulle pagine di queste persone inesistenti vengono pubblicati contenuti casuali e visualizzazioni ai profili di altri utenti, per simulare un’inesistente attività online. Con le AI è anche possibile, partendo da una foto, ringiovanire e invecchiare l’aspetto di questi fake follower creando vere e proprie storie che si protraggono nel tempo. Come se una persona vera avesse postato la storia della sua vita. Il punto, in ogni caso, è che chi fa l’influencer di mestiere acquistando questi “finti seguaci” appare molto più seguito e apprezzato di quello che è in realtà. E ci guadagna sopra, anche cifre importanti. (continua dopo la foto)

Instagram ha provato a contrastare il fenomeno. Attraverso i propri algoritmi, impone limiti alle azioni che si possono eseguire in un determinato lasso di tempo. Per esempio, vengono penalizzati i profili che superano i 50 like in un’ora e i 200 in un giorno. O i 20 commenti in un’ora e i 200 in un giorno. E limita la visibilità di chi riceve meno interazioni, cosa che ovviamente accade a chi ha molti follower fake. Ma le “fattorie di seguaci” hanno trovato il modo di ingannare l’algoritmo. Per esempio, eseguendo in modo graduale e non tutto assieme il “rilascio” di follower. E più diventano sofisticate le intelligenze artificiali a cui appoggiarsi, più diventa difficile distinguere il vero dal falso. Un problema che riguarda anche i video, le foto e persino gli audio rilasciati in rete. Sembra un gioco ma non lo è. Perché in questo modo tutto diventa vero e tutto diventa falso. E dietro questi traffici, si nascondono la manipolazione di tanti utenti ignari e grandi giri di denaro.

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