Una sentenza che potremmo definire storica, quella emessa dalla Corte di Cassazione, in merito al tema quantomai attuale, purtroppo, dei danni da vaccini e dei relativi indennizzi. Non stiamo parlando, in questo caso, dei vaccini contro il Covid-19 bensì degli antinfluenzali ma, per estensione, il pronunciamento potrebbe costituire un importante precedente. Iniziamo col dire che la Suprema Corte ha totalmente rovesciato l’esito della Corte d’Appello circa il decesso di un uomo a causa di un’encefalomielite, a sua volta sviluppata in seguito all’assunzione di una dose di vaccino antinfluenzale. La sentenza 26615 del 2023 della Corte di Cassazione ha dunque sancito che i familiari dell’uomo avranno diritto ad un indennizzo e il passaggio chiave del pronunciamento stesso è quello che tale indennizzo sia previsto nonostante la non obbligatorietà del vaccino in questione e il fatto che la vittima non fosse un soggetto a rischio e per il quale l’inoculazione fosse solo “raccomandata“. (Continua a leggere dopo la foto)
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Le motivazioni
Tutte motivazioni, queste ultime, per le quali in sede d’appello era stata bocciata la richiesta. “Le campagne di sensibilizzazione e informazione abbiano ormai raggiunto una tale dose di permeabilità nella società italiana – si legge nelle motivazioni della sentenza –, da non poter più essere intese come limitate ad una frazione limitata della popolazione, ma al suo insieme”. Dunque, la diffusione della raccomandazione all’inoculazione estesa a tutta la società, compresi quanti non ne avessero necessità ma fossero “soggetti a raccomandazione vaccinale”, è da considerarsi alla stregua dell’obbligo, con cui evidentemente sussiste verosimiglianza al di là della differenza semantica tra “raccomandazione” e “obbligo”. Dobbiamo dire che quanto detto è mirabile sintesi della comunicazione degli ultimi tre anni circa. Pertanto, come ricostruisce Il Giornale d’Italia, la famiglia dell’uomo deceduto riceverà il risarcimento dapprima negato. (Continua a leggere dopo la foto)
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La pubblicazione della sentenza
Ora, non resta che attendere la pubblicazione della sentenza, nei prossimi giorni, per comprendere se tale orientamento ai riferisca ai soli vaccini antinfluenzali o, piuttosto, anche agli effetti avversi da vaccino in generale, e da vaccino contro il Covid in particolare. L’allargamento del valore della sentenza è auspicato e, peraltro, risponderebbe a un principio logico.
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