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Francia, schiaffo all’Italia. Dopo la solidarietà di facciata ora arriva l’annuncio

Pubblicato il 18/09/2023 14:37 - Aggiornato il 18/09/2023 15:28

Mentre l’Italia vive altri attimi di tensione, con la notizia della fuga di un centinaio di migranti dalla struttura del molo di Porto Empedocle, la Francia mostra ancora una volta il proprio volto peggiore, annunciando la decisione di voltare le spalle al nostro Paese. Nell’isola ci sono in queste ore oltre mille persone, che hanno provato ad allontanarsi: le forze dell’ordine non sono riuscite a fermarle e riportare la situazione alla normalità, in un crescendo di tensioni. Come riferito dal sindaco della cittadina portuale, gli ospiti si sono allontanati dall’area d’accoglienza, che potrebbe ospitare circa 200-250 persone, per raggiungere il centro del paese alla ricerca di cibo e acqua. (Continua a leggere dopo la foto)
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Proprio mentre si tenta di riportare la calma, con difficoltà, sta andando in scena l’incontro tra il ministro degli Interni francese Gerald Darmanin e il capo del Viminale Matteo Piantedosi. Un meeting organizzato a Roma per affrontare la questione migranti, in particolare l’emergenza di Lampedusa. (Continua a leggere dopo la foto)

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Di fronte all’emergenza, “la Francia aiuterà l’Italia a preservare i suoi confini per impedire alla gente di arrivare” ha spiegato Darmanin su Europe 1. Precisando subito, però, come il governo transalpino non abbia previsto di accogliere i migranti, anche se la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen aveva chiesto ai paesi europei di mostrare solidarietà. (Continua a leggere dopo la foto)

“Per chi è arrivato in Italia dobbiamo applicare le regole europee, che abbiamo adottato qualche mese fa. Consistono nel fare richiesta di asilo alla frontiera” è stata la presa di posizione del ministro francese. Il titolare degli Interni ha poi ribadito la linea di blindare i confini, venendo meno alla solidarietà comune: “Una volta che vengono presentate le richieste di asilo alla frontiera, si vede che gran parte di questi richiedenti non hanno diritto all’asilo e devono tornare immediatamente nei loro paesi di origine. Invece, se ci sono richiedenti asilo aventi diritto, che sono perseguitati per motivi evidentemente politici, si tratta ovviamente di rifugiati e in questi casi la Francia, come ha sempre fatto, può accogliere queste persone”.

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