“Dal Long Covid si può guarire ma ci vuole tempo. E non mancano i pazienti cronici”. È questo il titolo scelto dalla Rai per un’intervista a Fernando Lunedi, responsabile Centro Long Covid – INI Città Bianca. Un’intervista che sarà sfuggita ai più e che è andata in onda il 9 giugno 2023 sul TgR del Lazio. Eppure nelle parole dell’esperto ci sono una serie di affermazioni che fanno tremare le vene ai polsi. Sono della ammissioni, per così dire, pronunciate candidamente. Ammissioni sul ruolo pericoloso dei vaccini. L’intervista è a cura di Rosario Carello. Qui si dice tranquillamente che il cosiddetto Long covid dipende dai vaccini fatti, il tipo, la quantità, l’intervallo fra le dosi. Non solo. (Continua a leggere dopo la foto)
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L’intervistatore chiede a Fernando Lunedì se i vaccini possono essere una concausa, e con la massima serenità il dottore dice di sì, che i vaccini peggiorano il quadro di chi potenzialmente prende il Long Covid. Riportiamo qui una trascrizione delle parole dell’esperto e riportiamo all’interno dell’articolo anche il video di questa intervista. “Il Long Covid dipende dal vaccino usato, dalla propria costituzione, dall’età, dal sesso…”. Chiede Carello: “Cosa vuol dire dipende dal vaccino usato?”. Risponde Lunedi: “In un certo senso possiamo vedere che questo Long Covid a volte va escluso da determinate patologie e va associato al vaccino ricevuto”. (Continua a leggere dopo la foto)
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Long Covid, l’esperto Lunedi spiega il ruolo del vaccino
Continua a spiegare Lunedi: “Dipende dalla tipologia di vaccino, dalla quantità di dosi, dalla frequenza di dosi e l’intervallo fra l’inoculazione e la malattia, l’infezione. Il Long Covid in un paziente vaccinato ha una pertinenza maggiore rispetto a un paziente non vaccinato”. Chiede, quasi sorpreso Carello: “Cioè?”. E la risposta di Lunedi è semplicissima: “C’è un impatto maggiore sul paziente vaccinato”. Altra bomba: “Il vaccino può essere uno strumento che complica l’infezione da Covid. In alcuni casi è difficile distinguere il Long Covid da una sindrome collegata al vaccino, come la letteratura internazionale – anche in piccola parte – descrive. Bisogna essere intellettualmente onesti”. La Rai, poi, nell’edizione del TgrAbruzzo, qualche giorno dopo, ha mandato in onda un altro servizio rivelatore sul boom di nati morti, morti improvvise e miocarditi: guardalo qui.
Qui l’intervista completa sul sito della Rai
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