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Il Recovery è degno di Cinecittà. Come i film è una pura finzione

Pubblicato il 24/06/2021 18:28 - Aggiornato il 24/06/2021 18:29

di Gianluigi Paragone.

La scelta di puntare su Cinecittà per presentare il Pnrr è esemplificativa: non so se lo abbiano fatto di proposito oppure se Freud ci abbia messo lo zampino. Il Pnrr è una finzione degna di Cinecittà: la pioggia di soldi è un effetto speciale che solo le magie della settima arte sanno montare; la ripresa e la resilienza sono la sceneggiatura che incanta, commuove, fa sperare. Almeno fino ai titoli di coda. Quando poi la scritta “I fatti e i personaggi di questo film sono frutto di pura fantasia”.

Allora poi bisogna fare i conti con la realtà. E la realtà è cinica, persino meschina. Truffaldina. Vorrei per esempio capire come e quando il governo e la Commissione si sono permessi di modificare ciò che il parlamento aveva indicato in materia di procedimenti esecutivi. Siamo al Keiser Soze dei Soliti Sospetti. Abrogano – precedentemente si parlava solo di una proposta di abrogazione – le disposizioni del Codice procedura civile e di altre leggi che si riferiscono alla formula esecutiva: in poche parole stanno condannando migliaia e migliaia di famiglie a lasciare la casa prima dell’asta immobiliare; un mutuo diventa una condanna alla disperazione. La legislatura cominciò ridando dignità ai tanti Bramini d’Italia, oggi gliela stanno togliendo, aggravando la situazione. E truffando il parlamento. Eccola la dimensione sociale di questo governo commissariato da Europa e logiche finanziarie: sono avvitati alle più cannibalesche pratiche bancarie. Ecco dove Federico Caffé li avrebbe inchiodati alla definizione di incappucciati della finanza. (Continua dopo la foto)

Sono anni che l’ingerenza del potere multinazionale e liquido è diventato il kharma malefico di governi che cambiano lasciando mutata la politica. Si parla tanto di ingerenza del Vaticano dopo che la genuflessione verso i tecnici è totale da decenni. Più che i vescovi temo i tecnici, i dotti, i saggi. Insomma, i nuovi santi.

Stanno sbattendo fuori casa famiglie e piccoli imprenditori. Nel pieno dell’emergenza Covid. Li vaccinano ma li fanno morire di disperazione. Lo sguardo di Draghi sulla società è diabolico. Il loro nuovo umanesimo è lo stesso di cui parlava Al Pacino nel film L’Avvocato del Diavolo.

Si riempiono la bocca di riconversione all’elettrico. Eccola la nuova Grande Abbuffata – altro titolo della euroCineteca  – coi players dell’elettricità. Arrivano i soldi? Per il green? Evviva, allora finalmente le bollette saranno drasticamente tagliate perché gli oneri di sistema saranno completamente a carico di Ursula e SuperMario. E per il lavoro, finalmente abbatteranno le tasse: non che i riders possono essere sfruttati a norma di legge mentre qui un collaboratore cameriere costa due volte di più. A Draghi, Franco e Giorgetti consiglio il vecchio Ken Loach. Coi soldi dell’Europa pagheranno i debiti della Pubblica Amministrazione? O almeno compenseranno una volta per sempre con gli imprenditori creditori? O sarà la solita partita di giro sempre a vantaggio della P.A. con Agenzia delle Entrate nella parte dello Sceriffo di Nottingham? (Continua dopo la foto)

Forse si sono calati troppo nella parte di David Copperfield e i soldi compaiono e scompaiono per magie: ai Benetton sì, ai piccoli imprenditori no. E’ dal 16 che un pezzo d’Italia aspetta. Dopo Totòtruffa, aspettiamo i nuovi venditori della Fontana di Trevi. Finché c’è gente che abbocca andrete avanti, altrimenti… Non ci resta che Piangere.