La guerra in corso in Ucraina può allungare la vita del governo Draghi? Se lo stanno chiedendo tanti analisti in questi giorni, nella consapevolezza che il conflitto in corso in Ucraina potrebbe avere degli effetti importanti sulla vita non solo di questa legislatura, ma anche delle prossime. Scombinando i piani dei leader politici e, forse, addirittura portando a una riconferma del premier nel proprio ruolo, contro ogni pronostico.
A sostenere questa tesi era stato, in primis, il vicedirettore dell’Huffington Post Alessandro De Angelis, che durante la trasmissione Otto e Mezzo di Lilli Gruber aveva puntato il dito contro il governo: “L’esecutivo Draghi sta lì perché c’è la guerra”. Una tesi sposata anche dal direttore di Limes Lucio Caracciolo che, sempre ai microfoni di Lilli Gruber, ha rilanciato: “Se, come dice De Angelis, il governo dura solo perché c’è la guerra, allora visto l’andamento del conflitto questo governo può durare decenni”.
Caracciolo, durante la trasmissione in onda su La7, ha parlato del conflitto in Ucraina e delle conseguenze anche sul piano nazionale. Poi ha giudicato positivo il fatto che l’Italia abbia illustrato la sua posizione sulla guerra. Il riferimento è al piano italiano per la pace in quattro punti presentato dal nostro Paese all’Onu per risolvere le ostilità in Ucraina: “Ci mette sulla linea dell’Europa occidentale”, ha commentato il direttore di Limes.
L’esperto, inoltre, ha sottolineato anche come questa guerra stia facendo male alla Russia pure dal punto di vista del commercio delle armi: “Mosca vendeva armi nel mondo ma questa guerra ha dimostrato che non funzionano. È messa male. Spero si possa fare la pace per diminuire la quantità di armi. Le armi Usa e Gran Bretagna le inviavano dal 2014 e stanno facendo la differenza. Bisogna politicamente trovare un compromesso perché le armi non sparino più, non puoi disarmare un contendente senza intervenire militarmente . Per partecipare ad un negoziato bisogna anche contribuire…Ora serve che le armi tacciano”.
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