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Quel dramma silenzioso delle forze dell’ordine: ogni settimana, un agente si toglie la vita

Pubblicato il 30/09/2019 10:18

Il primo nemico, per un agente, è sé stesso. Un dramma silenzioso, quello che ha colpito e continua a colpire le forze dell’ordine. Dove dall’inizio dell’anno si sono già registrati 44 casi di suicidio, quasi sempre con la pistola d’ordinanza. La media, agghiacciante, è di un morto a settimana. Dati che hanno fatto scattare anche i sindacati, con la Cgil Torino a dire, per bocca di Roberto Loiacono: “Non cerchiamo colpevoli ma antidoti, se non iniziamo a interrogarci rischiamo di pianger ancora”.

Sono soprattutto i dati raccolti a livello nazionale dall’associazione Cerchio Blu, impegnata nel sostegno psicologico agli agenti di polizia, a far pensare: come anticipato, nell’86% dei casi l’agente che si toglie la vita (poliziotto, carabiniere, finanziere) lo fa con l’arma d’ordinanza. Il Nord è quello che soffre maggiormente: lì si sono verificati infatti il 42% dei suicidi (al Sud il 31,4%). La fascia di età più a rischio è quella che va dai 45 ai 65 anni.

Il 30,7% degli agenti che si è tolto la vita lo ha fatto in un luogo privato, il 27,9% sul posto di lavoro. Il 31% degli episodi è avvenuto in estate, il 24% in inverno. La stessa associazione Cerchio Blu ha però denunciato come il dato più allarmante sia quello relativo all’aumento esponenziale di casi, che spinge a interrogarsi sul perché di un malessere diffuso tra le persone che indossano la divisa, diffuso e maledettamente pericoloso se sottovalutato.

A polizie locali e municipali spetta invece il triste record dei suicidi femminili (il 52,6%). E l’allarme rosso si concentra soprattutto nella zona del torinese, dove si sono registrati due episodi nell’arco temporale di 5 mesi. La richiesta dei sindacati è “occuparsi maggiormente delle singole individualità, non basta togliere la pistola d’ordinanza per salvare una persona. Serve maggiore coraggio da parte delle amministrazioni centrali. Tra le valutazioni del rischio lavorativo, ad esempio, non rientra lo stress correlato”.

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