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Il diktat di Bassetti: “Via dalla tv i cattivi maestri come Paragone”

Pubblicato il 03/11/2021 11:40 - Aggiornato il 07/12/2022 18:37

Matteo Bassetti ha perso la pazienza, finendo per sbottare durante uno scontro in tv con Gianluigi Paragone e mostrare a tutti il suo vero volto. Quello di chi condanna senza pietà i non vaccinati, invocando un inasprimento addirittura nelle modalità di ottenimento del Green pass (“per alcune attività si potrebbe decidere di rilasciarlo soltanto ai vaccinati”). E criminalizzando senza pietà chiunque, di contro, tenti di sollevare dubbi sull’operato del governo. Invocando, posizione non rara di questi tempi, la censura mediatica.

Il diktat di Bassetti: "Via dalla tv i cattivi maestri come Paragone"

Tutto è successo durante l’ultima puntata della trasmissione Cartabianca in onda su Rai Tre: Bassetti, scienziato-vip per eccellenza arrivato a conquistare le copertine delle testate rosa grazie alla popolarità ottenuta durante la pandemia, ha puntato il dito contro il senatore e leader di Italexit Paragone, accusandolo di essere “un fomentatore d’odio” che andrebbe “perseguito dalla legge”. Sostenendo poi che la stragrande maggioranza degli italiani sarebbe favorevole al Green pass e “a questo modo di vedere il mondo”. Quanti? In un crescendo rossiniano, “il 95%, il 97% della popolazione”.

Bassetti ha poi sottolineato come il problema sarebbero “i cattivi maestri che vanno in televisione a propagandare l’odio”, gli stessi “cretini” che poi manipolano le persone che vanno in piazza, evidentemente prive di una volontà propria e facilmente condizionabili. Prontissima, però, la replica del fondatore di ItalExit. Paragone ha ringraziato Bassetti “per aver vomitato odio nei miei confronti e avermi dato del cretino” sfidando poi l’infettivologo a “denunciarlo”, creando non poco imbarazzo nella controparte, di colpo in evidente difficoltà.

Paragone ha infine difeso i manifestanti No Green pass, chiedendo numi a tal proposito: “A questo punto mettiamo un asterisco sulla Costituzione e manifesteremo solo come piace a loro. Noi diventiamo disertori che devono essere fucilati”. E, replicando a Bassetti che definiva la proroga dello stato di emergenza una fuga in avanti, ha contrattaccato: “Se lo si protrae, l’eccezionalità diventa una regola. Se si va avanti in spregio al minimo senso di equilibrio istituzionale, si cancellano le regole e si creano distorsioni come quella del Green pass”.

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