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“Il Covid non è una malattia grave”: l’appello che non ti aspetti dal pasdaran dei virologi

Pubblicato il 22/06/2022 09:05

Da un lato c’è un nutrito gruppo di scienziati che continua a parlare di “allarme Covid” e mette in guardia gli italiani sul rischio di un autunno segnato da nuovi boom nei contagi. Dall’altro, gli stessi virologi che avevano sostenuto le scelte di Conte e Speranza agli inizi della pandemia sembrano ormai convinti che il peggio sia alle spalle e predicano la calma, anche alla luce delle nuove informazioni sul virus emerse col passare dei mesi. Tra questi anche Matteo Bassetti, che non ha esistato a descrivere il Covid come “una malattia dai sintomi lievi”.

Intervistato da Alessandro Belardetti sulle pagine de La Nazione, Bassetti ha preso le distanze dai colleghi più catastrofisti: “Con questo virus ci dobbiamo convivere e lo sappiamo da tempo. Speravo di trovare maggiore maturità nella politica e nei miei colleghi. Altri Paesi hanno vissuto l’ipercircolazione di Omicron 5 senza allarmismi: tanti contagi ma sintomi lievi rispetto all’originale. Dopo 3 o 4 giorni di febbre, mal di gola e stanchezza tutto passa e si risolve. Serve sangue freddo, ma manca a chi dovrebbe averne”.

La situazione ospedaliera, d’altronde, non è allarmante: “L’unico indicatore che conta veramente è l’occupazione delle terapie intensive. Però bisogna che gli ospedali siano in grado di differenziare i pazienti con una malattia Covid correlata da chi invece è positivo al tampone ma ha altre patologie. L’80% in terapia intensiva fa parte del secondo gruppo. Ma noi così diciamo il falso e diamo una fotografia sbagliata”.

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Perché c’è ancora qualcuno che “tifa” per la pandemia? Secondo Bassetti “perché vogliono le prime pagine. In autunno forse avremo un vero aumento dei ricoveri, ci sarà bisogno di rivaccinarsi e tornare all’uso delle mascherine. A quel punto dopo questi ‘al lupo, al lupo’ la gente non ci crederà più e la campagna vaccinale sarà un flop”.

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