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Il Covid-19 è stato creato in laboratorio: le prove del Wall Street Journal inchiodano la Cina

Pubblicato il 08/06/2021 10:48

Sulle origini del Covid-19 non esistono ancora certezze assolute, anche perché nel frattempo la Cina ha fatto calare una fitta coltre di silenzio, aiutata da un’Oms più che balbettante. Gli indizi su una presunta genesi artificiale, avvenuta in laboratorio, sono però sempre più corposi, tanto da aver spinto il presidente americano Biden a chiedere uno sforzo ulteriore all’intelligence Usa per portare a termine le indagini. Con l’opinione pubblica a stelle e strisce a sua volta sempre più convinta che sia stato Pechino a creare il virus che ha messo il mondo in ginocchio.

Il Covid-19 è stato creato in laboratorio: le prove del Wall Street Journal inchiodano la Cina

Malattie misteriose alla fine del 2019, la riluttanza del Partito Comunista a rilasciare informazioni, gli studi nei laboratori sui virus e sul loro possibile utilizzo come arma per destabilizzare il nemico. Ma soprattutto, e qui è la scienza a parlare, la particolare impronta genetica del CoV-2, il coronavirus responsabile della malattia Covid-19: stando alle ricostruzioni di esperti recentemente pubblicate dal Wall Street Journal, un microbiologo può aumentare enormemente la letalità di un coronavirus aggiungendo al suo genoma una sequenza speciale, operazione che non lascia tracce e che rende più facile, per il patogeno, iniettare materiale genetico nella cellula della vittima.

Guarda caso, hanno evidenziato gli scienziati, nel momento in cui il Covid-19 è mutato o si è ricombinato ha scelto la combinazione genetica meno preferita, il doppio CGG, replicando di fatto la scelta che avrebbero fatto i ricercatori in laboratorio e non quella che avviene solitamente quando i virus si alterano per fattori naturali. Vero, potrebbe essere comunque un caso, ma la probabilità che ci sia invece la mano dell’uomo dietro la genesi del patogeno è considerata ormai altissima dagli stessi scienziati.

Gli stessi esperti hanno evidenziato le nette differenze nella diversità genetica del CoV-2 rispetto ai coronavirus responsabili di SARS e MERS. Di questi ultimi era stata dimostrata l’origine naturale, ma il loro comportamento era stato diametralmente opposto: si erano evoluti mentre si diffondevano, fino alla forma più contagiosa. Il Covid-19, invece, si è presentato già in una versione capace di altissima trasmissione da un soggetto all’altro. Una sorta di rapidissima “ottimizzazione” senza precedente, che suggerisce un periodo di adattamento precedente alla diffusione pubblica.

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