Per mesi e mesi, nell’Italia di Giuseppe Conte prima e Mario Draghi poi, chi si è azzardato a esprimere dubbi sull’operato del governo di turno nella gestione della pandemia si è ritrovato l’etichetta di “pericoloso no-vax” appiccicata addosso. Un clima di censura totale, dove nessuno doveva azzardarsi a mettere in discussione l’operato dei santoni in camice bianco e dei nostri politici. Poi, finalmente, col passare del tempo la verità è venuta a galla. Una verità fatta di distorsioni costanti, con la percezione dell’emergenza volutamente accentuata e numeri su morti e contagiati drogati verso l’alto. Una manipolazione che prosegue ancora oggi.
Tommaso Mattei, attraverso le pagine della Verità, ha infatti parlato “dell’ennesimo errore commesso dall’Iss”, l’Istituto Superiore della Sanità. Quale? Per capirlo basta mettere a confronto i dati della sorveglianza e, nello specifico, quelli che vanno dal 31 maggio all’8 giugno 2022. “Il bollettino del 31 maggio rivela che le reinfezioni totali sono state al 3,9%, mentre quelle dell’ultima settimana erano al 5,9%”. Nel report dell’8 giugno “sono passate al 4%, mentre quelle della settimana prima erano al 6,3%, stabili rispetto al periodo precedente”. Qualcosa non torna.
Come spiegato da La Verità, se diamo per buono il report del 10 giugno e quindi accettiamo che la percentuale di reinfettati fosse rimasta stabile al 6,3%, “perché il totale passa dal 3,9% al 4%? Se la percentuale fosse aumentata dello 0,1% vorrebbe dire che il dato della settimana precedente era errato, altrimenti sarebbe rimasta stabile al 3,9%. Al contrario sarebbero sbagliati i dati relativi all’ultima settimana indicati nel report del 10 giugno, dove si riporta che la percentuale è stabile mentre in realtà è salita dal 5,9% al 6,3%. Cosa che, peraltro, giustificherebbe il passaggio della percentuale totale dal 3,9% al 4%. In entrambi i casi, un dato è sbagliato”.
Come mai nessuno, a livello istituzionale, ha voluto commentare e correggere questa svista? “Forse si vuole far passare il messaggio che gli anticorpi prodotti dalla malattia siano meno efficaci di quelli del vaccino così da preparare il terreno alla nuova campagna di vaccinazione da settembre in poi?”. Resta il fatto che, ancora una volta, i conti dell’Iss non tornano, come già sottolineato in passato dagli stessi virologi. L’ennesima conferma di una pandemia