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“Ho iniziato a star male dopo il vaccino”: quei pazienti invisibili a cui nessuno dà ascolto

Pubblicato il 08/09/2021 16:59

Dolori, febbre, mal di testa, artitre. Tante storie di cui nessuno parla, quelle dei pazienti che pochi giorni dopo il vaccino si sono ritrovati a fare i conti con effetti indesiderati anche gravi. Sintomi invalidanti o quasi, che trovano impreparati anche i medici. Voci che restano inascoltate in un Paese, l’Italia, dove la somministrazione dei farmaci anti-Covid è imperativo categorico per un governo che non accetta voci fuori dal coro, e tra Green pass e obblighi veri o minacciati insiste sulla via del ricatto, per costringere tutti ad accettare l’inoculazione.

A raccogliere queste testimonianze è stato un servizio della trasmissione di Rete 4 Fuori dal Coro, che potete trovare in versione integrale a questo link. “Ho iniziato a sentire dolore poco dopo la vaccinazione, effettuata a marzo – racconta una donna davanti alle telecamere – e ancora oggi ho delle difficoltà motorie”. Esami e risonanze spesso non aiutano a capire cosa stia realmente succedendo a queste persone, con referti in cui si legge solo la formula “non è possibile escludere una correlazione con il vaccino”.

Dolori che si sommano alla paura di non essere creduti, di essere additati come “no vax” che fanno falsa informazione contro le cure anti-Covid. E che finiscono per spingere verso l’isolamento persone che, pure, si erano vaccinate con le migliori aspettative possibili: “Se qualcosa non va bene, nessuno è disposto ad accettarlo”. Per fortuna, esistono medici disposti ad ascoltare queste storie, come il direttore scientifico dell’IppocrateOrg Fabio Burigana: “Molti di questi pazienti non vengono presi in considerazione, quando invece servirebbe una sorveglianza attiva per capire cosa stia succedendo”.

“Non siamo no vax o contestatori – è il racconto di un’altra donna – siamo tra quelli che ci siamo vaccinati per primi, siamo stati male e continuiamo a stare malissimo. Qualcuno non potrà forse nemmeno riprendere il lavoro”. Sì, perché ai problemi di salute si aggiungeranno a breve quelli burocratici: molti di questi pazienti, una volta fatta la prima dose, hanno paura di ricevere anche la seconda, viste le conseguenze già patite. Nel frattempo, però, il Green pass sta per scadere. E nell’Italia della dittatura sanitaria, senza il certificato qualsiasi cosa diventa impossibile, anche lavorare.

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