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“Gli italiani si stancheranno”. Così Maria Giovanna Maglie zittisce la Merlino su La7

Pubblicato il 17/04/2022 18:08

Durante la puntata del 15 aprile de L’Aria che Tira, Maria Giovanna Maglie, saggista ed ospite della trasmissione di La7 condotta da Myrta Merlino, ha lanciato un vero e proprio monito riguardo la possibilità che gli italiani inizino presto a “stancarsi” della guerra in Ucraina.
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Nessun negoziato

Durante il suo intervento la giornalista ha chiarito il suo punto di vista: «Bisogna perseguire la verità, facciamolo per quello che è possibile visto che in guerra la verità è la prima vittima. Un negoziato sarebbe stato possibile se una delle due parti avesse raggiunto un risultato rapido, ma non c’è stato e anzi c’è stato il contrario. Man mano che passano i giorni il risultato è sempre più confuso, ma nessuna delle due parti lo riesce a raggiungere, quindi il negoziato per il momento non c’è. Sono una interventista e convinta, da sovranista, che ogni nazione abbia il diritto all’autodeterminazione, figurati se non ne ha diritto il popolo e l’Ucraina». Questa l’analisi iniziale della Maglie sullo stato dei fatti in Ucraina.
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Gli italiani si stanno stancando

L’ospite evidenzia poi come i popoli europei, prima o poi, si renderanno conto del prezzo da pagare per una guerra che sembra lontana ma che, in realtà, non lo è: «Ma ogni giorno di più sui social, in paesi come l’Italia, cresce il fastidio e il ripudio di questa guerra, che sembra sempre non una guerra al confine, ma lontana anche se vicina. O c’è una forte iniziativa politica di convincimento degli italiani, e di tutti gli altri popoli europei, sul fatto che i prezzi che dovranno pagare saranno alti o – avverte la giornalista – sarà il caos. Italiani, francesi, tedeschi e inglesi non hanno la stessa percezione che possono avere i polacchi o i romeni, che sanno bene che cosa è stata l’Unione Sovietica».
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La guerra non è lontana

Leggermente spaesata la conduttrice, Myrta Merlino, chiede alla sua ospite di chiarire: «Tutti provano empatia, orrore per quello che vediamo, ma ad un certo punto sarà più forte il nostro interesse personale? Intendi questo?». «Sì» risponde la Maglie, fornendo lumi sul proprio punto di vista: «Io uso i social come tutti e li uso come polso della situazione e cresce il fastidio. Non siamo la Finlandia o la Svezia, parliamo anche di casa nostra perché tra poco se ci sarà un embargo totale le conseguenze saranno forti e non c’è accordo con l’Algeria che tenga. L’Ucraina difende i suoi confini nazionali e io mi ci riconosco, ma occhio a questo concetto della proxy war».
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Basta persuasioni

Dunque, com’è vero che sicuramente pagheremo a caro prezzo (lo stiamo già facendo) embarghi e sanzioni verso la Russia, è vero anche che non c’è alcuna politica di convincimento che tenga. Gli italiani sono stanchi di essere “persuasi” di qualcosa. Sono in molti ad usare la propria testa per fare le proprie, lucide, analisi. Sono anni che si chiedono enormi sacrifici a tutti ed è più che legittimo “stancarsi” di qualcosa che, ancora una volta, sta mettendo in difficoltà gli italiani nel mettere un piatto di pasta a tavola.

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