Giulia Cecchetin poteva essere salvata? Se lo sta chiedendo da giorni la trasmissione Chi l’ha Visto, che dopo aver ricostruito le dinamiche che hanno portato alla morte della giovante studentessa, per mano dell’ex fidanzato Filippo Turetta, ha analizzato la telefonata di un testimone al 112. L’uomo aveva assistito a una lite tra i due giovani, un faccia a faccia acceso che avrebbe poi innescato l’omicidio. Da qui il quesito rivolto dalla conduttrice Federica Sciarella ai carabinieri: “Quando è stata messa in relazione la telefonata del bravo cittadino che alle 23:18 ha detto ai carabinieri che una ragazza era stata aggredita e portata via con la forza in macchina? Quando è stata messa in relazione con la scomparsa dei due giovani?”. (Continua a leggere dopo la foto)
“Ecco come l’ha uccisa.” L’autopsia e quell’ultimo colpo fatale: “Crudeltà”
Immediata la replica dei carabinieri di Vigonovo che hanno prontamente risposto con una “nota importante ed esaustiva”. “Nel comunicato – ha spiegato la conduttrice nella puntata di mercoledì 29 novembre su Rai 3 – viene scritto che in contemporanea con la telefonata del testimone in centrale arrivano altre due richieste di intervento, una per una rissa in un bar e una per un litigio in seguito a un incidente. Dunque in totale arrivano tre telefonate e si interviene per la rissa e per il litigio ma non per l’aggressione a Giulia che dura dalle 23:18, ora della telefonata del testimone, alle 23:50 ora in cui la Punto” di Turetta “transita attraverso il Varco Nord in uscita dal centro abitato”. (Continua a leggere dopo la foto)
Il programma è quindi tornato a chiedersi: “In quei 32 minuti Giulia poteva essere salvata?”. Ma non è finita qui. Un altro dubbio riguarda la denuncia del padre della 22enne, Gino. L’uomo si è rivolto alle forze dell’ordine il giorno successivo la sparizione. La denuncia è stata verbalizzata alle 13.30, ma è stata rubricata come “allontanamento volontario” e in assenza di un pericolo di vita per Giulia. Questo nonostante il padre avesse raccontato di temere per l’incolumità della figlia. (Continua a leggere dopo la foto)
A tal proposito, gli agenti hanno spiegato: “Il collegamento tra i due fatti è avvenuto dopo che il padre della giovane, recatosi alle 13.30 del 12 novembre presso la Stazione Carabinieri di Vigonovo per denunciare scomparsa della figlia, ha pubblicato un post social per chiedere aiuto nelle ricerche, venendo cosi successivamente contattato da un cittadino di Vigonovo, residente poco distante dall’abitazione di Giulia che gli riferisce di essere stato testimone di una lite tra due persone la sera prima e di aver chiamato 112″.
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