
A due mesi e mezzo dal giorno in cui è stata uccisa dal suo ex fidanzato, Giulia Cecchettin ha ricevuto un omaggio importante dall’Università di Padova dove stava per sostenere la sua tesi. La rettrice Daniela Mapelli, in presenza del ministro per l’Università e la Ricerca Anna Maria Bernini, le ha infatti conferito la laurea postuma in Ingegneria Biomedica. Questa giornata cancella tante polemiche inutili. E l’assenza di Giulia era anche, a un tempo, una presenza. Leggera, sospesa in quell’aula e su tutti noi che abbiamo partecipato da lontano alla sua tragedia. Le lacrime della sorella mentre stringeva il mano il foglio arrotolato con l’attestato di Laurea. La commozione di una madre. Il coraggio e la discrezione di un padre, Gino Cecchettin, che ha pronunciato un discorso breve, asciutto e toccante. (continua dopo il video)
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Nel corso della commossa cerimonia, la famiglia di Giulia ha ritirato la pergamena che avrebbe reso la ragazza felice e orgogliosa. Riusciamo a immaginarla, timida e sorridente, mentre riceve il frutto delle sue fatiche universitarie. Ma Giulia non c’è più, di lei è rimasto il ricordo. Un ricordo speciale, che coinvolge i tanti, uomini e donne, ragazzi e ragazze, che sono rimasti sconvolti per quello che le è successo. Se Giulia è diventata un simbolo è anche per quel suo sorriso. Per quella pulizia di cui parlano le persone che l’hanno conosciuta, ma che si può percepire anche osservando le foto che la ritraggono. Nella speranza che il suo sacrificio non sia stato inutile, ma che abbia insegnato qualcosa a tutti noi. Per esempio, quanto siano importanti il silenzio e il rispetto di fronte a una morte così ingiusta.