Scene da vera e propria guerra civile, quelle che continuano da giorni in Francia sull’onda dell’indignazione popolare per la morte di un ragazzo di soli 17 anni, ucciso da un poliziotto in un posto di blocco a Nanterre. Il dramma del giovane ha dato il là a giorni di proteste violentissime, con scontri e razzie in varie città. Il bilancio parla da solo: 994 persone, delle quali 120 solo a Parigi. Come spiegato dal ministro dell’Interno Gèrald Darmanin, “è la Repubblica che vincerà. Non confondo le poche migliaia di delinquenti con la stragrande maggioranza dei nostri connazionali che vive nei quartieri popolari”. (Continua a leggere dopo la foto)
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“Invio immediato di altre forze per il mantenimento dell’ordine” ha chiesto il sindaco di Marsiglia Benoit Payan. Il ministero dell’Interno ha annunciato l’arrivo in città di un aereo da ricognizione delle forze speciali. Oltre 80 persone sono state fermate finora, come raccontato da Repubblica, mentre nell’assalto a un’armeria sono stati rubati 4 fucili da caccia. (Continua a leggere dopo la foto)
Francia, la violenza dilaga. L’appello della nazionale
Scontri e violenze anche a Nanterre, dove rivoltosi hanno lanciato razzi pirotecnici contro la polizia, che ha risposto con lacrimogeni. E tanta violenza in strada a Vénissieux e a Villeurbanne, nella periferia di Lione. Nel centro cittadino di Grenoble e di Saint-Etienne sono stati presi di mira gioiellerie, negozi di abbigliamento, di ottica e di telefonia. (Continua a leggere dopo la foto)
Il capitano della nazionale di calcio francese Kylian Mbappè, tra i primi a condannare la morte del giovane Nahel, ha lanciato un appello alla calma: “Poichè molti di noi provengono da quartieri poveri – ha detto – condividiamo questa sensazione di dolore e tristezza. Ma questa sofferenza si aggiunge al dolore di assistere impotenti a un vero processo di autodistruzione. La violenza non risolve nulla”.