La Bce ha deciso di non volersi fermare. Ignorando per l’ennesima volta le proteste delle famiglie e di tanti Stati membri, la Banca Centrale Europea ha infatti dato il via libera a un nuovo aumento dei tassi di interesse, il nono consecutivo, saliti così di un ulteriore 0,25%. Soltanto nel corso dell’ultimo anno, i rialzi complessivi sono arrivati a 425 punti base. Eppure, secondo Christine Lagarde, “il lavoro non è ancora terminato. L’inflazione continua a diminuire, ma si prevede che rimarrà alta ancora per troppo tempo. Stiamo vedendo che le nostri azioni stanno dando i frutti sperati. Abbiamo ancora terreno da coprire? In questo momento non direi”. Come sottolineato da La Stampa, quello di Lagarde è una sorta di “dico – non dico”, un tentativo di prendere tempo di fronte alle fiammate dei prezzi. (Continua a leggere dopo la foto)
>>> “Ecco cos’aveva”. Andrea Purgatori, “svolta” nell’autopsia: le contraddizioni dei medici (VIDEO)
Lagarde ha sottolineato la determinazione dell’istituto a “garantire che l’inflazione ritorni tempestivamente al suo obiettivo a medio termine del 2%”. Da qui la stretta monetaria di luglio, condivisa dalla banche centrali della zona euro. Chiamata a rispondere sul futuro e sulla possibilità di ulteriori rialzi, la presidente della Bce è stata però molto evasiva: “Quali dati guardiamo? Tutti, perché sono importanti”. (Continua a leggere dopo la foto)
“Famiglie e imprese in ginocchio”. L’ennesima stangata dalla Bce
“Le prospettive economiche a breve termine sono peggiorate a causa della debolezza della domanda interna legata all’inflazione elevata – ha concluso Lagarde – e alle condizioni finanziarie più rigide che stanno riducendo la spesa”. Il livello dei tassi è salito complessivamente al 4,25% sui rifinanziamenti principali, al 3,75% per i depositi e al 4,50% per i prestiti marginali. Si tratta del livello massimo dal luglio 2008 a oggi. (Continua a leggere dopo la foto)
Non sono mancate reazioni feroci all’annuncio, l’ennesimo, della Bce. Alle pagine del Corriere della Sera, il leader di Forza Italia Antonio Tajani ha incalzato: “Un errore continuare ad aumentare i tassi di interesse. Si danneggiano imprese e famiglie e si rischia la recessione”. Per Maurizio Gardini, presidente di Confcooperative, “l’impennata dei tassi e l’inflazione hanno bruciato 693 miliardi di ricchezza finanziaria alle famiglie”.