Un medico di base aveva messo la firma su una esenzione dal vaccino anti Covid evitando così al proprio paziente la punturina di Stato. Per la procura, però, quella esenzione era falsa e ha chiesto la condanna del medico. E così il sanitario è finito a processo. E come è andata a finire? Il dottor Massimo Del Bene è stato assolto con formula piena. Erano i giorni nefasti delle vaccinazioni obbligatorie imposte dai governi pandemici. Uno dei pazienti del dottore, dipendente di una ditta di utensili della provincia, gli aveva chiesto di poter essere esentato. Il motivo? Più che valido: una grave forma di dermatite atopica, una malattia autoimmune. L’uomo temeva legittimamente che il siero potesse provocargli reazioni pericolose, con serie conseguenze per la sua salute. E alla luce di quello che sta emergendo da ormai diverso tempo a questa parte aveva ragione. (Continua a leggere dopo la foto)
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Come racconta il portale Notizie365, il medico di base aveva condiviso quel quadro clinico e gli aveva rilasciato la “falsa” esenzione per “salvarlo” dal vaccino. Quel foglio però non aveva convinto il datore di lavoro del paziente. E oltre a non accettarlo, lo aveva denunciato in procura. I più realisti del re. Secondo l’accusa, quella patologia autoimmune non figurava tra quelle previste dalle circolari per l’esenzione. Capirai… E dunque non poteva essere invocata per firmare un’esenzione vaccinale. Il medico di base non avrebbe potuto quindi rilasciare quel documento perché non previsto dalla casistica. Ci rendiamo conto? Per il pm, dunque, il dottore aveva commesso un falso. Il medico, condannato con decreto penale al pagamento di 200 euro, si è opposto. A quel punto si è aperto il processo. E poi? (Continua a leggere dopo la foto)
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Falsa esenzione da vaccino Covid, assolto il medico di base
“Quelle circolari non erano vincolanti – ha spiegato il dottor Del Bene in aula – E, in scienza e coscienza, ho fatto un bilanciamento rispetto alle controindicazioni e ho valutato di esentarlo. Bilanciamento che faccio anche quando prescrivo il cortisone”. A causa di quel periodo folle, il sanitario decise infine di dimettersi da medico di base: “Ero bersagliato da gente che voleva farsi esonerare a tutti i costi”. Il paziente nello specifico, come ha spiegato l’imputato, soffriva di una malattia incompatibile con il vaccino contro il coronavirus. Poi l’avvocato ha presentato uno studio sulle controindicazioni per la dermatite atopica. Morale? Il giudice lo ha assolto. Questa sentenza, tra le prime in Italia, è molto importante e dà speranza anche per altre che sono in attesa.
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