La guerra si combatte anche con le parole, perché esse portano in sé un carico di simboli di differenti sfumature. Ecco perché, dinanzi agli eventi bellici in Medio Oriente, le parole vanno scelte bene, pesate e calibrate. Senza entrare nel merito delle ragioni degli israeliani o delle rivendicazioni dei palestinesi, c’è un termine che viene usato spesso, al riguardo dell’offensiva israeliana nella Striscia di Gaza, ed è “genocidio”. E chi la usa commette un atto di “prostituzione intellettuale”. Così lo storico ed ex ministro degli Affari esteri di Israele, Shlomo Ben Ami, ospite di Lilli Gruber a Otto e mezzo su La7, ha gelato la stessa conduttrice. Premettendo che “Questa guerra è pienamente giustificata agli occhi di una grande maggioranza di israeliani in questo momento”, Ben Ami ha, poi, chiesto retoricamente: “Perché quando si parla delle guerre israeliane si parla di genocidio?”. (Continua a leggere dopo il VIDEO)
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Israele, l'ex ministro Ben Ami: "Parlare di genocidio dei palestinesi è prostituzione linguistica"#ottoemezzo #Israele #genocidiohttps://t.co/A7iDMLKgvX
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Cosa succede altrove
E porta l’esempio dello Yemen, da mesi sotto l’attacco dell’Arabia saudita, nel silenzio della comunità internazionale. In Yemen sono morte 400mila persone, “il 60% delle quali erano civili, colpite sia in modo diretto che indiretto dalla guerra”, ancora nelle parole di Ben Ami. E ancora: “In quel caso è stato un genocidio? Abbiamo visto manifestazioni a Trafalgar Square?”. Come riporta il quotidiano Libero, l’ex ministro israeliano evoca, dunque, lo spettro dell’antisemitismo, che effettivamente possiamo riscontrare negli slogan delle diverse manifestazioni in giro per il mondo e nei tristi episodi delle Stelle di David disegnate sui muri delle case di ebrei o dell’imbrattamento delle pietre d’inciampo nel ghetto di Roma. “Tutto d’un tratto la sinistra progressista ha trovato una causa: tutti i peccati dell’imperialismo e del colonialismo occidentali vengono addossati sulle spalle di Israele – ha affermato Shlomo Ben Ami –, che sta combattendo una guerra di sopravvivenza, deve sradicare un nemico che vuole cancellare lo Stato di Israele, questo è scritto nella Costituzione di Hamas“. (Continua a leggere dopo il VIDEO)
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#ottoemezzo Gaza, Montanari: "Una guerra di sterminio che potrebbe avere come fine il trasferimento dei palestinesi". https://t.co/4RUvU6jynD
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Lo scontro con Montanari
Con l’altro ospite della trasmissione, Tomaso Montanari, storico dell’arte e rettore dell’Università per stranieri di Siena, Ben Ami ha avuto da ridire in merito al conflitto contro Hamas. Se Montanari parla di “guerra di sterminio“, dal canto suo l’ex ministro la definisce “guerra di sopravvivenza”, ma non risparmia aspre critiche al premier israeliano Netanyahu, che “va rimosso” e il suo è “un governo di coloni fanatici“.
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