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Ergastolo duro ai mafiosi, l’Italia si ribella alla Corte di Strasburgo: nessuno tocchi quella legge!

Pubblicato il 09/10/2019 15:56 - Aggiornato il 18/11/2019 17:36

Ha letteralmente scandalizzato l’Italia intera la sentenza della Corte di Strasburgo che, respingendo il ricorso presentato dall’Italia in materia di ergastolo ostativo, ha imposto al nostro Paese di riformare di questo trattamento. L’ergastolo duro (usato in Italia per mafiosi e terroristi) impedisce al condannato di usufruire di benefici sulla pena se non collabora con la giustizia. Con questa sentenza, i giudici di Strasburgo stabiliscono che la condanna al carcere duro a vita viola l’articolo 3 della Convenzione Europea sui Diritti umani, fregandosene di che tipo di storia ci sia stata (e c’è in Italia) relativamente alla criminalità organizzata. E fregandosene di chi, come Falcone e Borsellino, ha perso la vita per questa battaglia.

La Corte europea ha quindi ordinato che venga riformata la legge. Il Movimento 5 stelle ha subito bocciato la decisione della Cedu con un post su Facebook del capo politico, Luigi Di Maio: “La storia del nostro Paese ci ha lasciato in eredità troppo sangue e dolore. Noi non ci giriamo dall’altra parte”, scrive.

“Se vai a braccetto con la mafia, se distruggi la vita di intere famiglie e persone innocenti, ti fai il carcere secondo certe regole – si legge nel post – Nessun beneficio penitenziario, nessuna libertà condizionata. Paghi, punto. Si chiama ergastolo ostativo, una delle tante intuizioni del magistrato Giovanni Falcone e in Italia è una misura fondamentale nel sistema di contrasto alle organizzazioni criminali”.

“Ma oggi la Corte di Strasburgo ci dice che questa misura viola persino i diritti umani e che dovremmo riformarla. Ma stiamo scherzando? Il Movimento 5 Stelle non condivide in alcun modo la decisione presa dalla Corte”. Gli fa eco il presidente della commissione Antimafia, Nicola Morra: “Cercheremo di capire in tutte le sedi opportune, non come fare ricorso, ma come evitare gli effetti peggiori di questo rigetto effettuato dalla Cedu”.

In questo modo “si è offesa la memoria di tanti uomini che hanno creduto nello Stato”, puntualizza Morra. Anche il senatore Franco Mirabelli, capogruppo del Pd nella commissione Antimafia, boccia la decisione della Corte di Strasburgo: “Ergastolo ostativo e 41 bis sono due misure straordinarie. Chiedere di abolire l’ergastolo ostativo per i capi mafia significa non capirne l’importanza e sottovalutare la pericolosità di un fenomeno criminale che ormai si è insediato in tutta Europa e che va combattuto con strumenti straordinari”.

Durissima anche la reazione del pm antimafia Nicola Gratteri: “Ho appena saputo della sentenza sull’ergastolo. Così rischiamo di buttare 150 anni di antimafia. Nessuno collaborerà più con i pm, non parlerà più nessuno”.

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