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“La dittatura del green pass”, Enrico Ruggeri parla del “vero” fascismo e di Chico Forti (VIDEO)

Pubblicato il 03/03/2024 11:15 - Aggiornato il 03/03/2024 12:44

Chico Forti ha vissuto “con grande serenità e forza d’animo” la sua condizione, ed è il minimo che si possa dire di chi ha trascorso 24 lunghi anni in una cella proclamandosi sempre innocente. Alla sua vicenda il cantautore Enrico Ruggeri ha dedicato L’America (Canzone per Chico Forti), brano del 2021, e con un lungo post su Facebook ne ha salutato il ritorno in Italia: “Dopo 24 anni. Chico Forti è stato un esempio: non si è mai abbandonato alla disperazione, ha vissuto un incubo trovando la forza di cercare aspetti positivi, al di là della sua incredibile vicenda resta questo suo insegnamento importante”. Durante la sua visita a Washington, il presidente del Consiglio ha annunciato il rientro in Italia dell’ex velista e produttore televisivo condannato all’ergastolo per l’omicidio di Dale Pike a Miami, notoriamente sulla base di evidenze debolissime. Una promessa – quella dell’estradizione – fatta peraltro tre anni fa da Luigi Di Maio allorché era, inspiegabilmente, ministro degli Esteri, ma mai mantenuta. Intervistato dal Secolo d’Italia, Enrico Ruggeri è tornato sulla incredibile vicenda dell’italiano che era detenuto negli Stati Uniti. (Continua a leggere dopo il VIDEO)
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La vicenda di Chico Forti

Uscire dal carcere a 65 anni, avendo passato in cella gli anni centrali della propria vita, è una cosa davvero tremenda, dichiara il cantautore. “Eppure lui ha vissuto questa esperienza con grande positività, è questo il lato incredibile della vicenda di Chico Forti”. Ruggeri, poi, risponde a una domanda sulla storia di Ilaria Salis e sulle eventuali analogie tra le due detenzioni in Paesi stranieri. “Direi di no”, la risposta. Chico Forti, “se si fosse dichiarato colpevole, sarebbe a casa almeno da 15 anni“. D’altronde le due vicende sono assai differenti, ciò che fa parlare del “più grande errore giudiziario di sempre” l’avvocato Joe Tacopina. Una storia pinea di buchi neri che Ruggeri conosce bene. “L’America”, quella del titolo e della canzone, è un posto “decisamente spietato”, ed è qui che si è consumato il dramma sanato dal successo diplomatico del governo Meloni. Un posto in cui “la competitività tra gli esseri umani è particolarmente esasperata” e Chico Forti vive “tutte e due le Americhe”, ancora nelle parole di Enrico Ruggeri. Ecco perché L’America è troppo lontana eppure io sono al suo interno è la frase simbolo della canzone. Infine, il discorso si fa più ampio e Annalisa Terranova, l’intervistatrice, domanda: “Oggi c’è la moda di chiedere anche ai cantanti di dichiararsi antifascisti o di cantare Bella ciao. Tu sei antifascista?” La risposta, che è da applausi, merita di essere ripresa alla lettera: “Io durante il fascismo non c’ero. Però c’ero quando per due anni per lavorare dovevi avere il  Green pass o ti rincorrevano con l’elicottero se correvi in spiaggia. L’unica forma di totalitarismo che ho vissuto è quella. E mi dichiaro contro molto volentieri”. (Continua a leggere dopo la foto)
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enrico ruggeri chico forti

L’ostracismo della Rai

“Ho pagato per le mie idee sulla pandemia da Covid-19. La Rai non mi ha più voluto”: lo diceva già nel marzo del 2022, Enrico Ruggeri. E ancora: “Se non avessi preso certe posizioni avrei un’altra situazione economica. Ho un record di messaggi privati di colleghi che mi danno ragione, ma nessuno lo ha fatto in pubblico. Oggi se hai un’idea te la fanno pagare cara. Nel 2019-2020 ho fatto sette serate su Rai1 con una produzione che costava meno di tante altre che hanno avuto ascolti più bassi. Mi aspettavo di essere richiamato”. Invece: “Dopo le mie frasi sulla pandemia la Rai non mi ha più voluto“.

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