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Pensioni, cambia tutto (di nuovo). Ecco quando si potrà andare in pensione e come fare. La circolare Inps

Pubblicato il 29/02/2024 17:45 - Aggiornato il 29/02/2024 23:14

Pensione anticipata già a 62 anni, ecco chi può – È già stata ribattezzata “Quota 97,6”, ovvero la possibilità di andare in pensione prima del tempo, al ricorrere dei 62 anni di età combinati con 36 anni di contributi. Ma è una opzione che non è valida per tutti: spetta solo a coloro che svolgono lavori usuranti o gravosi, vale a dire chi lavora di notte, o svolge altri lavori particolarmente onerosi. Lo ha reso noto l’Inps con il Messaggio numero 812 del 23 febbraio 2024, che ha anche fornito le istruzioni per la presentazione delle istanze, da inviare entro e non oltre il primo maggio 2024. A scanso di equivoci, non ci riferiamo a Quota 103, che allo stesso modo consente il collocamento in quiescenza all’età di 62 anni ma solo al raggiungimento dei 41 anni di contributi. (Continua a leggere dopo la foto)
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pensione anticipata 62 anni

I requisiti anagrafici e contributivi

L’età anagrafica prevista per andare in pensione è 61 anni e 7 mesi, mentre l’anzianità contributiva deve essere di 36 anni. Questi requisiti valgono solo per i lavoratori subordinati. Per gli autonomi la quota per andare in pensione anticipatamente è 97,6, dove gli anni di contributi sono sempre 35 mentre il requisito anagrafico sale a 62 anni e 7 mesi. Nel dettaglio, l’agevolazione, che vale tanto per i lavoratori pubblici quanto per i privati che svolgono mansioni particolarmente usuranti, è prevista per coloro che svolgano questi impieghi: lavori in galleria, cava o miniera, lavori nelle cave, lavori nelle gallerie, lavori in cassoni ad aria compressa, lavori svolti dai palombari, lavori ad alte temperature, lavorazione del vetro cavo, lavori espletati in spazi ristretti, lavori di asportazione dell’amianto. Quota 97,6 è, inoltre, rivolta a coloro che svolgono turni notturni per almeno 78 giorni l’anno, che sono addetti alla linea catena o conducono veicoli di capienza complessiva non inferiore a nove posti, adibiti a servizio pubblico di trasporto collettivo. (Continua a leggere dopo la foto)
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Cosa succede ai “ritardatari”

È importante sottolineare, come fa il sito economico Money, che la presentazione dell’istanza oltre il termine stabilito determina il differimento della decorrenza del trattamento pensionistico anticipato pari a un mese, per un ritardo della presentazione inferiore o pari a un mese; due mesi, per un ritardo della presentazione superiore a un mese e inferiore a tre mesi; tre mesi, per un ritardo della presentazione pari o superiore a tre mesi.

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