Di Consuelo Locati
Tiriamo le somme:
-Stato di emergenza prorogato fino a marzo 2022, in spregio anche alla nostra Costituzione e alla normativa in ambito emergenziale;
-Abbiamo un parlamento, sede della Democrazia, esautorato di ogni potere da 23 mesi (a marzo saranno 25) e quindi non esiste più alcuna espressione dell’esercizio del potere democratico;
-Lavoratori, lavoratrici, professioniste e professionisti in difficoltà da due anni, disoccupati, al limite della sopravvivenza, dopo due anni di sofferenze fisiche ed economiche e psicologiche.
-Limitazioni nell’esprimere il proprio democratico dissenso in luoghi lontani dalle sedi istituzionali, che avrebbero dovuto essere, invece, espressione della democrazia.
Per inciso democrazia deriva dalle parole greche: demos=popolo e crazia=potere: potere del popolo.
Ma in tutto questo dove è il popolo che fa sentire la propria voce? In tutto questo, quanti conoscono quello che sta succedendo? Quanti sanno che chi ha esautorato la democrazia e ha grosse responsabilità sulla e nella gestione pandemica si è auto-premiato?
In tutto questo quanti si sono accorti che le manifestazioni sono state usate come notizie di distrazione di massa, intanto che si decideva delle nostre vite nel silenzio e si fomentava l’odio tra le persone?
In tutto questo, italiani, dove siamo noi? Usque tandem, homines? Fino a che punto continueremo a permettere tutto questo?Chi ci rappresenta? E chi ci rappresenta davvero dove è? Cosa fa? Dove è la democrazia?