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Dottoressa va a vaccinarsi con l’avvocato. Cosa è successo all’hub di Lodi

Pubblicato il 18/08/2021 10:43

Questa volta è successo a Lodi. Ricordate la dottoressa che si era recata all’hub di Ferrara con il proprio avvocato? La mattina di ferragosto al centro vaccinale della provincia lombarda si è recata un’altra dottoressa accompagnata dal proprio legale del Foro di Lodi, Fabio Daprati, e la polizia.

Daprati racconta così cosa è successo: “Ho accompagnato la cliente che due settimane fa era già stata sospesa dal lavoro perché si era recata all’hub di Melegnano per ottemperare all’obbligo di legge della vaccinazione. Ma non si era potuta vaccinare perché ha ritenuto di non essere stata adeguatamente informata sul contenuto farmacologico del vaccino”. (Continua dopo la foto)

“Siamo andati all’hub vaccinale di Lodi, ho chiamato le forze dell’ordine. Così da verbalizzare in modo oggettivo le risposte a due domande poste al medico ai fini di esercitare, come da legge, il proprio consenso libero e informato. Dato che nelle missive che ha ricevuto la mia cliente, sia dall’Azienda di Melegnano Martesana, che dall’Ordine, rifacendosi all’articolo 4 del decreto legislativo 44 del 2021, si dice al dipendente “vai a vaccinarti con un prodotto che è funzionale a evitare il contagio da infezione da virus Sar Covid 2“, abbiamo posto la seguente domanda: “Il prodotto che voi somministrate è funzionale a prevenire-evitare il contagio e l’infezione da virus Sars Cov 2?”. E il dottore ci ha verbalizzato “no“”.” (Continua dopo la foto)

La seconda domanda che è stata posta al medico: “Ritiene che il prodotto che state somministrando permetta di assolvere all’obbligo giuridico contenuto nell’articolo 4 del decreto legge 44 del 2021?”. E il medico ha detto di non essere in grado di rispondere a questo “ quesito giuridico“. Ma se l’obbligo giuridico contempla quelle parole, parlando di un prodotto che sia funzionale a evitare un contagio da virus e tu mi stai somministrando un prodotto che non serve a quello, cosa ulteriormente dimostrata dai bugiardini, che dicono che il prodotto somministrato serve per combattere le conseguenze da malattia Covid 19 e non dal virus di un ceppo che potrebbe sviluppare altre malattie, c’è una discrepanza tra l’oggetto dell’obbligo di legge e il prodotto che viene somministrato. Per esemplificare, un conto è il virus Hiv e un conto la malattia “Aids“. Quindi chiederò il reintegro della mia assistita. Altrimenti o si dovrà cambiare la legge o modificare il vaccino”.