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Craxi manda in crisi il governo e ora Draghi e Letta temono davvero le elezioni anticipate

Pubblicato il 19/05/2022 09:45

Una maggioranza spaccata, la figura di Mario Draghi indebolita, un governo che continua a rimanere in bilico. Con il Movimento Cinque Stelle attraversato da scosse continue. E con il rischio di tornare al voto in anticipo che si fa sempre più concreto. Nel corso delle ultime ore, a seguito dello strappo della maggioranza sulla Commissione Esteri, i nervi si sono fatti tesissimi. Stefania Craxi è riuscita a ottenere la presidenza al posto del grillino Ettore Licheri, con Giuseppe Conte che ha puntato il dito contro Draghi: “Era avvertito, doveva pensare lui alla tenuta della maggioranza”. Pronta la replica del presidente del Consiglio: “Non spetta al governo intervenire sulle presidenze di commisisone”. Poi tutti a mettere le mani avanti, sottolineando come lo scontro non avrebbe avuto conseguenze sull’esecutivo. Il danno, però, era stato fatto.

Che la situazione sia da tempo diventata esplosiva lo hanno confermato le ultime parole di Enrico Letta, terrorizzato dall’idea che una piccola miccia possa innescare la deflagrazione dell’esecutivo: “Il mondo ci guarda. Spero non vi siano conseguenze nella maggioranza”. Il tutto mentre Matteo Renzi è andato all’attacco di Conte (“Incapace di fare politica”) e uno dei dem a lui più vicino, Andrea Marcucci, si è invece affrettato a ribadire: “Sarebbe irresponsabile far cadere il governo. Quello che è successo in Commissione Esteri era prevedibile”.

Seguendo un copione già visto e rivisto, insomma, le varie anime del governo Draghi hanno subito invocato responsabilità e coesione, invitando tutti a calmare gli animi. Dallle parole di Letta, però, si è capito che la questione è sempre più delicata e che tenere unite le troppe forze a sostegno del premier è ormai impresa disperata: “Troppi incidenti si stanno accumulando e possono far deragliare una macchina di governo, anche se non lo si vuole. Richiamo tutti gli attori, a partire da noi stessi”. Il voto a ottobre, insomma, non è affatto da scartare.

Come raccontato da Carlo Bertini sulle pagine della Stampa, lontano dalle telecamere Letta avrebbe inviato un ultimatum a Conte: dovesse cadere il governo per colpa dei grillini, l’alleanza M5S-Pd si romperebbe. Sarebbe il colpo di grazia anche per le speranze, per la verità poche, di sconfiggere il blocco di destra alle elezioni, con i sondaggi che danno sempre più in svantaggio l’asse giallorossa. Qualche onorevole, dalle parti dem, si sarebbe a tal proposito già rassegnato: “Si può anche andare all’opposizione ogni tanto…”.

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