L’intervista
Luca Marano, Coordinatore provinciale del sindacato di polizia milanese Lo Scudo, non fa sconti a nessuno e dà voce al malcontento di molti appartenenti alle Forze dell’Ordine. Marano era fra gli agenti costretti a mangiare un panino all’aperto nella “foto scandalo” che ha fatto il giro d’Italia, simbolo dei problemi emersi dopo l’adozione del green pass. E dal 15 di ottobre, con il cosiddetto “super green pass”, la situazione è destinata a peggiorare.
“Vorrei chiarire che da parte nostra non c’è un’opposizione di merito sui vaccini”, esordisce il coordinatore sindacale. “Vogliamo però che sia tutelata la libertà di scelta verso chi, legittimamente e senza violare alcuna legge, decide di non vaccinarsi. Lo Stato deve assumersi le proprie responsabilità, il green pass è un escamotage per costringere la gente a vaccinarsi. Vogliamo avere la certezza che non ci siano conseguenze. Niente consenso informato e niente malleva.” (Continua dopo la foto)
Libertà di scelta e rispetto della legge: sono questi i vostri punti fermi?
“Siamo agenti e abbiamo ben chiari i nostri doveri. A inizio pandemia abbiamo lavorato giorno e notte senza avere in dotazione dallo Stato neppure le mascherine. Eppure non ci siamo tirati indietro, pur in assenza dei dispositivi di sicurezza previsti dalla legge. Lo abbiamo fatto perché abbiamo giurato sulla Costituzione di fare il nostro lavoro a servizio dei cittadini. E per noi la Costituzione è sacra. Per questo non accettiamo che uno solo di noi sia discriminato per le sue libere scelte”.
Quali sono le vostre principali richieste?
“Vogliamo innanzitutto tamponi gratuiti. Non si può chiedere a nessuno di spendere centinaia di euro al mese per poter lavorare! Oltre al costo elevato, i tamponi nasali sono invasivi e provocano dolore. A lungo andare chiunque avrebbe problemi a sottoporsi continuamente a quella procedura, specie in un lavoro come il nostro in cui l’efficienza fisica è fondamentale”.
Quindi volete i tamponi salivari.
“Esatto, chiediamo che per avere il green pass sia possibile sottoporsi a tamponi salivari. Altro punto importante, ritengo che tutti siano debbano sottoporsi a tamponi gratuiti, anche i vaccinati. Anche loro sono possibili portatori di virus, magari senza saperlo”.
Una richiesta logica.
“Certamente, anche perché la nostra amministrazione stipula continuamente accordi in molti campi, non vediamo il motivo per cui non possa essercene uno anche su questo tema. I tamponi salivari potrebbero essere forniti ai nostri medici per fare i controlli periodici. Fra l’altro, vorrei sottolineare come certe perplessità nei confronti dei vaccini siano giustificate, fra i nostri effettivi”.
Per quale motivo?
“All’inizio alle forze dell’ordine fu destinato AstraZeneca, un vaccino che oggi è stato ritirato e non viene più somministrato. Perciò chiederemo al dipartimento di fare accertamenti e sorveglianza medica (per eventuali effetti a lungo termine) sui colleghi sottoposti a questo trattamento. È comprensibile che qualcuno possa avere dubbi o paure”. (Continua dopo la foto)
La foto degli agenti privi di green pass che mangiano un panino all’aperto ha fatto il giro d’Italia.
“Sì, e spero che immagini simili non si vedano più. Anche perché un conto è mangiare all’aperto d’estate con il caldo, un altro in autunno o in inverno. Noi chiediamo spazi organizzati e riscaldati per mangiare al coperto per chi non ha il green pass”.
In questi giorni molti giornali hanno lanciato l’allarme su possibili violenze di piazza legate alle manifestazioni contro il green pass o ai vaccini.
“Innanzitutto vorrei chiarire un punto importante: la polizia in piazza fa il proprio lavoro, permettendo a chi manifesta pacificamente di esprimere liberamente il proprio parere. Nessuno di noi contrasta il pensiero non allineato, ma ci accertiamo che non avvengano episodi violenti o illegali”.
E riguardo alle violenze?
“Premetto che eventuali indagini sono normali e vanno fatte. Però ho lavorato a Milano e Torino durante manifestazioni no vax e no green pass e posso solo portare la mia testimonianza: sono state assolutamente pacifiche. Anche nel giorno in cui si temeva il blocco dei treni non c’è stata alcuna tensione. Piuttosto, come agenti abbiamo avuto grossi problemi per esempio in Val di Susa, fra i no Tav, ma di questo non si parla perché evidentemente non conviene a nessuno. Mentre si dà risalto a manifestazioni che finora sono state pacifiche perché fanno notizia”.