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Controlli di Polizia sull’isolamento fiduciario. La denuncia della dottoressa: “Stato di Polizia”

Pubblicato il 29/06/2022 19:56

Quanto accaduto alla dottoressa Raffaella Regoli, anche giornalista del programma di Mario Giordano, Fuori dal Coro, è sconcertante. La dottoressa ha affidato ai social la sua video denuncia in merito a dei controlli di Polizia da “regime” sull’isolamento fiduciario, a seguito della positività al test del tampone da SARS-CoV-2.
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La telefonata per i controlli di Polizia

Dovendo partecipare ad un convegno medico, la dottoressa si è recata in farmacia per sottoporsi ad un tampone di controllo da Covid-19. Dopo qualche giorno l’amara sorpresa: una chiamata da parte della Polizia Locale di Milano, su segnalazione della Ats, finalizzata ad un controllo a campione sul rispetto della quarantena fiduciaria. «Una telefonata anomala», queste le parole di Raffaella Regoli nel suo video, denunciando come il poliziotto fosse in possesso di tutti i suoi dati, i quali sarebbero stati forniti, appunto, dalla Ats.
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La denuncia della dottoressa

«Come se fossimo in un regime di Polizia, come se fossi agli arresti domiciliari», esclama infervorata la dottoressa, che poi prosegue «Stiamo parlando della Omicron 5, che è come un’influenza. Si può curare tranquillamente a casa con gli antinfiammatori». La giornalista di Mario Giordano ribadisce poi tutto il suo sdegno per quanto accaduto: «Il fatto che la Polizia mi chiami per vedere se io sono a casa per sapere se il ed il mio compagno stiamo rispettando l’isolamento, è una cosa da regime di Polizia. Trovo inaccettabile che nel giugno del 2022, a emergenza finita, dopo due anni di assillo, io venga trattata come una criminale. Io non andrò più a fare un tampone in farmacia».
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@raffaellaregoli7 #fypシ #neiperte👊❤ #vaccini #mascherine #fuoridalcoro #fuoridalcoro_rete4 #mariogiordano #obbligovaccino50 #noobbligovaccinocovid #sospesa ♬ suono originale – RaffaellaRegoli7

Lo stato d’emergenza

Lo stato di emergenza nazionale sanitario deliberato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri a far data dal 31.01.2020, in riferimento all’ emergenza sanitaria pandemica da virus SARS-CoV-2, è terminato in Italia ufficialmente in data 31 marzo 2022, e dunque dal 01 aprile 2022 in poi non sussiste più alcuna base neanche prettamente ius-formalistica sulla quale si possano basare misure restrittive dei Diritti Fondamentali con annesse coercizioni e limitazioni oppure compressioni dei suddetti diritti fondamentali e delle libertà garantite costituzionalmente.
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Le considerazioni dell’avvocato

Secondo l’avvocato del Foro di Bolzano, Avv. Renate Holzeisen, in ogni caso, la Legge deve sempre rispettare i principi di adeguatezza, ragionevolezza e proporzionalità che sono principi che informano la P.A., e non si può ledere il cosiddetto rinforzo alla riserva di legge dell’art. 32 della Costituzione della Repubblica (che ha come limite il “rispetto della persona umana”, che nessuna legge può violare), anche perché nell’ordinamento giuridico italiano – così come nella Costituzione della Repubblica stessa – non è previsto lo stato di emergenza sanitaria nazionale: infatti il Codice della Protezione Civile – il Decreto Legislativo n.1 del 2 gennaio 2018 – non lo contempla come rischio o stato di emergenza specifico (cfr. Tribunale di Pisa, Giudice dr.ssa Lina Manuali, sentenza 17 marzo 2021 n. 419/2021 e sentenza 8 novembre 2021 n. 1842/2021) e pertanto risulta illegittima tutta l’attività provvedimentale correlata ed emanata successivamente da Governo e Parlamento.

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