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Come distruggere socialmente e psicologicamente le future generazioni

Pubblicato il 21/01/2022 16:55

Questi pensieri sono quelli che mi attraversano la mente e il cuore ogni giorno da ormai 2 anni. Sono madre di 3 creature (per me, ovviamente meravigliose) di 18, 17 e 13 anni che negli ultimi due anni ho tentato con tutte le mie forze e capacità di preservare dai danni psicologici che questa folle gestione della ormai fin troppo nota “pandemia” hanno finora provocato, SOPRATTUTTO sulle giovani e giovanissime generazioni.

Superata la fase del lockdown, e dopo un’estate apparentemente normale, siamo purtroppo ripiombati nella narrazione terroristica del COVID e in restrizioni sempre più discriminanti e divisive tra vaccinati e non.
Discriminanti anche e soprattutto tra i nostri giovani.

Ho sempre sorriso, anche quando mi sentivo morire dentro al pensiero che loro non potevano uscire liberamente con i loro amici.
Vedere la paura e il dubbio di fare qualcosa di pericoloso che avevano negli occhi è stato per me un colpo durissimo. Ho parlato con loro, ho cercato di fare loro comprendere l’importanza della vita all’aperto e sociale, pur con un minimo di prudenza (le mascherine…), ho costantemente tenuto la barra a dritta sul fatto che pur essendo un virus potenzialmente pericoloso per chi ha basse difese immunitarie, il sole e il benessere sono le nostre prime armi di difesa.

Li ho spinti a riappropriarsi delle loro vite, ma ogni volta che si faceva un passo avanti, ecco nuovi allarmismi e nuovi lockdown. E nuova dad.
In questi due anni hanno perso tante occasioni di vita, viaggi scolastici, viaggi estivi, incontri e uscite con i loro coetanei.

E hanno accumulato un bagaglio di cupezza e mancanza di stimoli e prospettive per il futuro difficili da accettare per chi, come me, ha avuto una giovinezza di libertà, viaggi e scambi culturali.
E ora, come se non fosse stato fatto già un danno sufficiente, il super green pass a li DIVIDE ANCORA DI PIÙ.

Perfino fare colazione al bar insieme è divisivo: ogni volta si chiedono chi può sedersi (!!!!!) e chi no. E sempre più spesso rinunciano ad uscire.
Ora non potranno più salire sul bus. E neanche andare insieme agli amici al bar o a mangiare una pizza.

Questo è un deliberato, assurdo e diabolico, oltre che inutile dal punto di vista sanitario, attacco alla libertà, alla uguaglianza e alla crescita sociale delle nostre generazioni future. Chi governa oggi, non contento dei gravi danni fatti in 30 anni di costante peggioramento della scuola in quanto istituzione, ed evidentemente non ancora soddisfatto di aver impedito soprattutto ai nostri ragazzi e bambini di VIVERE negli ultimi due anni, ora sta tentando il colpo finale: li vuole mettere definitivamente gli uni contro gli altri e annientarli psicologicamente.

Due anni fa quando chiedevo ai miei figli cosa volessero fare da grandi, avevano sogni e ambizioni.
Oggi mi rispondono che non sanno più cosa vogliono fare o studiare. E la risposta è la stessa anche dai loro amici vaccinati.

Non riescono più ad immaginare il loro futuro.
E questo è il danno più grave che si possa fare ai giovani.
Io non mi arrendo, e combatterò ancora per il loro futuro, per avere una società di nuovo libera, creativa, stimolante e che possa essere un luogo di crescita reciproca, liberi da vincoli

di qualunque tipo (pseudo sanitari, monetari o dettati da politiche scellerate decise e attuate da persone spregevoli e senza coscienza).
Io sono una madre, e i miei figli sono il bene più prezioso che ho. Nessuno, NESSUNO può pensare di danneggiare i miei figli e poi passarla liscia.

E sono sicura di essere solo una mamma tra tante. Insieme possiamo vincere e riappropriarci del futuro dei nostri figli.

Stefania Chiappe
Referente politico Circolo Italexit Imola