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“Mortalità e vaccino, basta censure”. La diffida della Commissione Medico Scientifica Indipendente: cosa scrivono all’ISS

Pubblicato il 23/08/2023 11:30 - Aggiornato il 24/08/2023 10:35
CMSi dati Iss Oms

Il Comunicato n°9 del 12 agosto 2023 della Commissione Medico Scientifica Indipendente (CMSi) potrebbe rappresentare una vera svolta nel percorso di scoperta e ammissione della verità intorno al grande tema dei vaccini e del Covid. In questo comunicato, infatti, si invitano l’OMS e l’ISS a presentare dati trasparenti sulla mortalità per stato vaccinale. Dati che chi fa controinformazione ha sempre richiesto e, in alcuni casi, è riuscito a ottenere con analisi in proprio. Questo per dimostrare che poco o nulla era vero di quello che stavano raccontando. La CMSi aveva già inviato il 4 giugno 2023 una lettera aperta alla Direzione Generale dell’OMS per chiedere una discussione scientifica sull’insistenza non giustificata dalle prove con cui l’OMS continua a sostenere ripetute vaccinazioni anti-COVID. Cosa è stato risposto? (Continua a leggere dopo la foto)
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CMSi dati Iss Oms

L’OMS ha risposto alla richiesta della CMSi ovviamente senza entrare nel merito delle argomentazioni. Come si legge sul sito dell’Assis, l’Associazione di studi e informazione sulla salute, la CMSi aveva già esaminato gli studi più recenti segnalati dalla stessa OMS, dimostrando che i dati relativi “confermano come l’efficacia contro l’infezione da SARS-CoV-2 si riduca a zero e talvolta diventi addirittura negativa rispetto ai non vaccinati”. Anche i vaccini “aggiornati” non sembrano tenere il passo con la continua generazione di varianti immuno-evasive. Ma “un altro colpo alla narrativa corrente”, come scrive Lorenzo Poli, arriva da una ricerca (Qassim, 2023) appena pubblicata su Lancet per stimare l’immunità a livello di popolazione del Qatar. E cosa è emerso? (Continua a leggere dopo la foto)
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Dai dati emerge che dopo l’emergenza di Omicron, l’efficacia è diminuita, soprattutto nei soggetti vaccinati con tre dosi. Da quanto tempo lo sostenevamo anche noi, dovendo subire gli attacchi e gli insulti, dovendoci sentir dire che eravamo negazionisti. Quando invece negazionisti erano loro: negazionisti della realtà. Scrive Poli riprendendo i risultati dello studio sottoposto dalla CMSi all’Oms e all’Iss: “L’efficacia di una serie vaccinale primaria contro l’infezione è sempre risultata in tendenza inferiore a quella dei non vaccinati, anche se il declino è stato soprattutto marcato dopo il booster”. Gli autori dello studio sostengono dunque che il declino (di efficacia verso la COVID grave) è sembrato riguardare solo l’immunità vaccinale e non quella naturale. Infine, c’è il capitolo relativo alle reazioni avverse a seguito di queste vaccinazioni. (Continua a leggere dopo la foto)
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Qui purtroppo c’è il problema delle prove, che il Sistema si è curato bene di insabbiare, non attivando per nulla la farmacovigilanza. Almeno in Italia. In base ai dati disponibili, comunque, emergono cose interessantissime. Figurarsi se avessero raccolto seriamente tutte le segnalazioni. Da qui, dunque, la richiesta della CMSi alle istituzioni: continuare a presentare i dati anche nella modalità attuale rendendo però espliciti gli aggiustamenti che attuano perché ritenuti opportuni. “Inoltre, l’ISS dovrebbe, in coordinamento con l’ISTAT, rendere subito disponibili anche i dati grezzi, senza aggiustamenti, comprensivi di tutti gli eventi sanitari (infezioni di qualsiasi natura, altri eventi di interesse sanitario, ricoveri, decessi) dall’istante successivo a ciascuna inoculazione, cosa che oggi avviene in modo distorto”. (Continua a leggere dopo la foto)
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Nella conclusione del comunicato il messaggio più importante: “La CMSi, inoltre richiede di evitare ogni forma di censura e di ascoltare commenti e suggerimenti anche da voci critiche e posizioni diverse (purché facciano esplicito riferimento al metodo scientifico e alla discussione delle prove disponibili). Questo dibattito scientifico dovrebbe avvenire anche in contesti istituzionali, senza imporre dogmi o pregiudiziali aree di esclusione, consentendo alla normale dialettica scientifica di migliorare l’interpretazione dei dati e di correggere eventuali gravi errori nelle strategie di sanità pubblica adottate”.

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