Quello che sta succedendo nel campo dell’intelligenza artificiale è davvero impressionante. Dove “impressionante” qui va letto nella sua accezione peggiore. Avete sentito parlare di Clearview AI? E di un “mirabolante” modello di occhiali che riescono a riconoscere ogni persona su questo pianeta grazie al riconoscimento facciale? No? Bene, procediamo per ordine. Clearview AI è una sorta di motore di ricerca, ma a differenza di Google dove digitiamo parole, qui si carica la foto di qualcuno. A quel punto l’intelligenza artificiale esamina un database di 30 miliardi di immagini raccolte da siti e social network (compreso Facebook) e non appena emerge una corrispondenza perfetta, appaiono tutte le foto disponibili di quella persona, con i link alle pagine web in cui sono state trovate. Da qui, il proprietario di questa azienda, avendo a disposizione miliardi di volti, ha creato gli occhiali. Ma non è tutto. (Continua a leggere dopo la foto)
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Da quelle immagini emergono nomi, cognomi e dettagli della vita privata delle persone identificate. In pratica, se avete pubblicato una vostra foto sul web e l’avete resa pubblica, quasi sicuramente il vostro viso è già nell’archivio di Clearview AI. Va detto anche che in molti Paesi questa operazione è illegale, dal momento non è consentito raccogliere e conservare i dati biometrici di qualcuno senza il suo consenso. Repubblica ha intervistato il fondatore di Clearview AI, Hoan Ton-That. 34 anni, un passato da modello, è diventato uno sviluppatore di app, fino a fondare nel 2017 Clearview AI. E mentre molti Stati utilizzano questo sitema – dicono – per fini buoni, come riconoscere i cattivi e contrastare il crimine, è evidente che intanto accumulino dati su di noi. “L’algoritmo di Clearview AI – sostiene Ton-That – può individuare correttamente un volto in una serie di oltre 12 milioni di foto con un tasso di precisione del 99,85%“. Siete scandalizzati? Aspettate di sentire cosa fanno gli occhiali… (Continua a leggere dopo la foto)
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Clearview AI, come funzionano gli occhiali per il riconoscimento facciale
“Abbiamo sviluppato una versione di Clearview AI che funziona su occhiali a realtà aumentata – annuncia Hoan Ton-That -. Crediamo che questo prodotto migliorerà i controlli di accesso alle basi militari e ad altri luoghi che richiedono estrema sicurezza”. Gli occhiali a realtà aumentata per il riconoscimento facciale – spiega Repubblica – saranno prodotti da Vuzix, un’azienda americana specializzata in occhiali smart, e costeranno mille dollari. Su una lente comparirà il numero di foto presenti in archivio della persona “identificata”. Sfiorando la stanghetta degli occhiali, si potranno scorrere le immagini. Un colpetto consentirà di selezionarne una e di visualizzare le informazioni associate. Ci mettiamo in testa di fermare questa deriva oppure no? Come proteggersi intanto? Innanzitutto facendo un uso più consapevole dei social, stando attenti a cosa pubblichiamo e quali informazioni su di noi divulghiamo. E poi… Alcune aziende stanno già creando dei particolari occhiali che riescono a eludere l’algoritmo del riconoscimento facciale. Una volta indossati, si è schermati. Vi terremo aggiornati.
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