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“Ecco chi c’è davvero dietro gli imbrattatori Green”. Lo scoop del giornale americano: “Chi li finanzia”

Pubblicato il 23/05/2023 12:33

In principio fu Greta Thunberg, che lanciò i venerdì di sciopero scolastico a difesa dell’ambiente. Oggi, al suo posto, ci sono invece gli “imbrattatori“, che sporcano monumenti e fontante storiche con vernici lavabili o si siedono nel bel mezzo delle strade più trafficate per creare disagi agli automobilisti. Anche loro dicono di battersi per un pianeta più verde e pulito. L’ultima “bravata” è stata quella degli attivisti del gruppo Ultima Generazione, che si sono radunati davanti al Senato per poi versarsi addosso taniche di fango e sparare acqua con estintori sui muri del palazzo. Ma chi c’è davvero dietro questi gruppi? Si tratta solamente di giovani impegnati, a modo loro, in battaglia ecologiste? Secondo la testata Italia Oggi la risposta è no, decisamente no. (Continua a leggere dopo la foto)
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Per Italia Oggi, infatti, si tratta piuttosto di “burattini manovrati da finanziatori miliardari, con epicentro negli Usa, che se ne servono per ottenere dai governi provvedimenti green indispensabili per nuove e lucrose speculazioni finanziarie”. E d’altronde ai tempi del successo di Greta, nel 2019, il settimanale tedesco Der Spiegel aveva lanciato un’inchiesta sui retroscena della sua discesa in campo e sui suoi finanziatori, sostenendo che a “creare” il suo personaggio fossero stati, tra i tanti, Mark Carney, ex governatore della Banca d’Inghilterra, e Al Gore, ex vicepresidente Usa e ambientalista. (Continua a leggere dopo la foto)

chi c'è dietro gli imbrattatori

Oggi è stato invece, il Washington Examiner a rilanciare l’allarme, pubblicando nomi e cognomi dei miliardari e delle organizzazioni sedicenti benefiche che, “dai loro salotti americani di sinistra”, finanziano le proteste green in tutto il mondo, Italia compresa. Secondo il reporter Gabe Kaminsky, “molti gruppi sono finanziati dal Climate Emergency Fund (Cef), un ente di beneficenza con sede a Beverly Hills, legato alle celebrità di Hollywood e alle principali organizzazioni no-profit liberali che mirano a modellare l’agenda del Partito democratico”. (Continua a leggere dopo la foto)

Il Cef è stato fondato nel 2019 da personalità americane molto famose, come Rory Kennedy (figlia del defunto senatore Robert) e l’investitore Trevor Neilson. Tra i finanziatori ci sono molte celebrità di Hollywood, ma le somme da loro versate all’ente non sono pubbliche. Sul suo sito, il Climate Emergency Fund ammette però di avere distribuito nel 2022 più di 5 milioni di dollari in sovvenzioni a 44 entità globali e formato 45mila attivisti. Il direttore esecutivo Margaret Klein Salamon ha affermato in passato di voler raccogliere, con queste proteste, un consenso nei sondaggi pari al 3,5%, base necessaria per pianificare un futuro successo politico.

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