Paolo Bianchini: “Siamo Davide contro Golia e questo ci motiva ancora di più. Abbiamo stimato in almeno 200 milioni di euro le perdite dei nostri associati”.
10 dicembre 2021 – È suonato forte il primo gong tra MIO Italia e la Repubblica Popolare Cinese. Davide contro Golia. Il primissimo round, nell’udienza che s’è tenuta presso il Tribunale di Viterbo, nel Lazio, è stato vinto dai ristoratori italiani. «È la riprova che la nostra azione legale è seria e fondata», ha dichiarato a caldo Paolo Bianchini, presidente del Movimento Imprese Ospitalità (MIO), associazione sorta a tutela del comparto horeca, quindi di ristoranti, bar, pizzerie, pub e cocktail bar da nord a sud del Belpaese.
MIO Italia lo scorso luglio ha intentato causa contro il Ministero della Sanità della Cina per aver lanciato in ritardo l’allarme covid, impedendo così allo Stato italiano una rapida assunzione dei provvedimenti atti a ridurre le conseguenze derivanti dalla diffusione del virus. Ciò, a cascata, ha provocato enormi problemi economici, per usare un eufemismo, alle aziende del comparto della ristorazione, molte delle quali – com’è noto – sono fallite. E molte altre stanno chiudendo i battenti.
Nella prima udienza sono stati superati i possibili ed eventuali vizi di notifica riguardanti l’atto di citazione. «È un fatto molto importante. Ora si passa alla fase successiva del procedimento, dove chiederemo la contumacia in caso di mancata presentazione di un rappresentante legale del Ministero cinese», ha spiegato l’avvocato Marco Vignola, che guida lo studio legale di cui si avvale MIO Italia.
Con l’atto di citazione, oggetto di conferenza stampa lo scorso luglio, MIO Italia ha chiesto il risarcimento del danno patrimoniale e non patrimoniale subito dai suoi iscritti per il blocco di tutte le attività d’impresa, a partire dal 12 marzo 2020, nella misura che verrà definitivamente quantificata in corso di causa. «Anche per l’attuale incertezza sulla data finale del periodo pandemico», ha sottolineato Paolo Bianchini. Nello specifico, si tratta di danni patrimoniali per mancato guadagno, anticipata chiusura delle strutture del comparto Horeca, liquidazione del personale, nonché anticipata risoluzione dei contratti di fornitura. E di danni non patrimoniali, quindi morali ed esistenziali, per la lesione di interessi costituzionalmente protetti.
«Siamo Davide contro Golia e questo ci motiva ancora di più. Secondo una nostra stima, i danni per le imprese di MIO Italia ammontano, finora, ad almeno 200 milioni di euro», ha spiegato il presidente Paolo Bianchini. La prossima udienza si terrà il 23 novembre 2022. Staremo a vedere.