Si muove nuovamente la Guardia di Finanza, su mandato della Procura di Milano, per le indagini sugli scandali che hanno coinvolto Chiara Ferragni e le sue società. Le Fiamme Gialle stanno operando su più fronti. E hanno acquisito nuovi documenti e informazioni presso le sedi di Oreo, Trudy e Dolci Preziosi. E, naturalmente, presso le società che appartengono all’influencer. Dopo la scoperta riguardante i “trucchi” usati per pagare meno tasse (solo l’1,2% sugli utili, come riportato dal Corriere), nuove nuvole nere si addensano sull’impero della Ferragni. La cui popolarità è ormai in caduta libera, tanto che l’influencer avrebbe rinunciato anche a partecipare alla Fashion Week a Milano. Quello che era iniziato quasi come un “caso Gossip”, nel senso che se ne parlava anche per la notorietà della Ferragni, sta assumendo proporzioni sempre più estese. (continua dopo la foto)
E può avere risvolti molto seri su un mondo, quello degli influencer, che dietro a una facciata mondana nasconde un giro di denaro non indifferente. Oltre al tema della “manipolazione” a cui il pubblico sarebbe sottoposto. La Procura di Milano ha allargato le indagini e se ne sta occupando con grande rigore. In questi giorni sono stati acquisiti i documenti di Tbs Crew e Fenice, le due società che sarebbero all’origine della pubblicità ingannevole del Pandoro Balocco. Ma non solo: si indaga anche nel passato. Nel mirino l’iniziativa legata alla vendita della bambola Trudy Limited Edition avvenuta nel 2019, con i profitti delle vendite destinati a “Stomp Out Bullyng, un’organizzazione no profit per combattere contro il cyberbullismo, un argomento molto vicino al mio cuore”, come aveva scritto all’epoca Chiara. (continua dopo la foto)
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Solo che, a quanto riportato da alcuni giornali, la fondatrice dell’associazione, interpellata, avrebbe negato di conoscere l’influencer e anche di aver ricevuto donazioni dal suo gruppo. Un terzo filone è quello legato ai biscotti Oreo, con il sospetto che anche in quel caso dietro a un’iniziativa di apparente beneficenza si nascondessero in realtà interessi commerciali. Le indagini iniziate con il caso del Pandoro Christmas Balocco, dunque, si sono notevolmente espanse. E dalla curiosità iniziale per quello che Ferragni aveva definito “un errore di comunicazione”, ha assunto ora risvolti penali molto seri. Tanto che, oltre all’influencer, sono indagati per Truffa Aggravata anche l’Amministratore delegato di Balocco, Alessandra Balocco, e il principale collaboratore di Ferragni Fabio D’Amato.
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