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“Casi gravi in aumento del 65%”: vaccini, gli Usa lanciano l’allarme (e crescono anche i morti)

Pubblicato il 08/10/2021 09:48

L’Italia corre veloce verso la terza dose, con una campagna di somministrazione già iniziata e che secondo gli esperti del Cts dovrà coinvolgere necessariamente tutta la popolazione. Il resto del mondo, invece, si ferma a interrogarsi. La Svezia ha deciso, per esempio, di fermare l’inoculazione del farmaco Moderna agli under 30, a causa del manifestarsi di pericolose miocarditi, soprattutto dopo la seconda dose. Simile la scelta della Danimarca, che ha optato per lo stop per gli under 18. Dagli Stati Uniti, dove diversi Stati hanno già dichiarato guerra all’amministrazione Biden contro l’obbligo vaccinale, ecco poi arrivare dati che dovrebbero far riflettere.

"Casi gravi in aumento del 65%": vaccini, gli Usa lanciano l'allarme (e crescono anche i morti)

Nicola Porro ha condiviso in queste ore i dati pubblicati dal VAERS (Vaccine Adverse Event Reporting System) americano, un database di libero accesso e consultabile da chiunque che viene aggiornato con cadenza settimanale. Numeri che al momento sono fermi al 21 settembre 2021 e che evidenziano come, però, nel corso degli ultimi due mesi il numero di decessi ha subito un forte incremento (+42%, da 11.891 a 16.878 casi) così come quello di gravi effetti collaterali dopo la vaccinazione (gli episodi che hanno portato a “seri pericoli di vita” per i pazienti sono aumentati del 65%, da 10.732 a 17.696).

Analizzando ulteriormente i numeri, emerge che tra i vaccini è il Janssen quello che ha fatto registrare un maggior tasso di incremento negli eventi avversi (+87% rispetto ai 60 giorni precedenti). Un dato non certo confortante, considerando che si tratta del meno diffuso tra i farmaci anti-Covid. Pfizer ha invece fatto segnare un +73%. Complessivamente, i preparati Covid-19 rappresentano il 50% delle segnalazioni di decesso in 30 anni di esistenza del database VAERS, attivo dal 1990. Il tutto nonostante vengano somministrati alla popolazione soltanto da una decina di mesi.

Numeri che sollevano inquietanti interrogativi e che stonano con quelli diffusi, invece, dall’Aifa, l’Agenzia italiana del farmaco. Le segnalazioni di eventi avversi legate ai vaccini sono nettamente inferiori, quelle di decesso addirittura oltre cinque volte più basse (il tasso è di 0.73 ogni 100 mila casi da noi, contro i 4,3 ogni 100 mila riportati dal VAERS). Una discrepanza troppo netta per essere credibile. Due, a questo punto, le ipotesi. Che il sistema di segnalazioni adottato per il Vaccine Adverse Event Reporting System sia poco affidabile. O che, al di qua dell’Oceano, qualcosa non funziona nel nostro sistema di rilevazioni.

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