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“Taglia le tue spese”. Eni contro la presidente Calvosa, ex membro del Cda del Fatto Quotidiano

Pubblicato il 27/04/2021 15:06 - Aggiornato il 27/04/2021 16:05

A molti il nome di Lucia Calvosa non dirà un bel niente. Dalle parti del Fatto Quotidiano, e da quelle di Eni, invece, dice molto. Lucia Calvosa è infatti l’attuale presidente di Eni, ma è stata anche membro del Consiglio di amministrazione della società editrice del Fatto Quotidiano, il giornale diretto da Marco Travaglio, il quale – come sottolinea Il Riformista – avrebbe “caldeggiato” molto la sua nomina attraverso gli amici dei 5Stelle. E adesso la Calvosa è finita nel mirino del Cda stesso di Eni per alcune spese ritenute eccessive. Chissà cosa avrà da dire Travaglio a riguardo. Finora, non una parola. Ma a quanto ammontano queste spese contestate? (Continua a leggere dopo la foto)

Dalla “Relazione sulle remunerazioni 2021” pubblicata sul sito Eni, risulta che la numero uno della multinazionale italiana, partecipata dal Tesoro, ha speso un bel po’ in trasporti e alloggi. Come riporta Repubblica, “il Cda di Eni le ha chiesto di limitare le spese per alloggio a 100mila euro l’anno. Il richiamo alla Calvosa arriva in particolare per alcune spese extra al già lauto compenso che riceve da presidente, ovvero 500 mila euro lordi annui, 90 mila previsti dall’assemblea e 410 mila aggiunti dal cda il 4 giugno scorso ‘per deleghe conferite'”. (Continua a leggere dopo la foto)

Nella relazione citata da Repubblica si legge che “dal 14 maggio al 31 dicembre 2020”, ovvero in otto mesi, “ha sostenuto spese e oneri per servizi di alloggio e trasporto collegati all’esercizio del ruolo di Presidente per 206mila euro”. Secondo quanto ricostruito da Repubblica, Calvosa avrebbe alloggiato in albergo a Roma, a differenza dell’ex Marcegaglia che usava un alloggio personale, spostandosi poi da Pisa alla Capitale con un’auto a pagamento, mentre altri dirigenti Eni usano la flotta aziendale. (Continua a leggere dopo la foto)

Quest’ultime ovviamente non lasciano tracce nei documenti ricadendo tra i costi aziendali. Eni ha spiegato che questi 206mila euro sono composti “da 152 mila euro di spese alberghiere e servizio di trasporto, e da 54 mila euro di spese relative all’alloggio poi assegnato dal febbraio 2021”. Repubblica, comunque, scrive che la numero uno di Eni avrebbe dato “piena disponibilità” a pagare ogni eccedenza. E vedi un po’…

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