Un film rivisto. Se pensavate che ci fossimo finalmente liberati dei titoli allarmistici e dei bollettini, vi sbagliavate. È di nuovo tutto come con il Covid. In fondo il modello per loro aveva funzionato perfettamente, quindi perché non replicarlo? Al posto del Covid, però, ora c’è il caldo, e i colpi di calore. È una novità del 2023, infatti, che il caldo sfianchi, affatichi, faccia sudare e abbassi la pressione. Da settimane, però, è partita una campagna mediatica martellante sull’estate infuocata e assassina. Tanto che anche l’esperto del meteo Paolo Sottocorona ha sbottato richiamando tutti alla realtà. È chiaro che dietro tutto questo allarmismo ci siano altri fini. Cioè spingere le politiche green e la cosiddetta transizione ecologica. Hanno capito che diffondere la paura crea ottimi risultati e così replicano il modello. Ed ecco tornare i titoli sugli ospedali intasati (Continua a leggere dopo la foto)
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Dicevamo dei bollettini. Ricordate quelli del Covid? Bene, ogni giorno, sul portale del ministero della Salute, sono adesso pubblicati i bollettini caldo, per richiamare alla mente l’elenco dei “contagiati” e dei morti che ci veniva somministrato da Speranza. Il suo successore, Orazio Schillaci, ha addirittura aumentato l’allarmismo raccomandando l’attivazione del cosiddetto “codice calore”, cioè l’istituzione di un percorso assistenziale preferenziale e differenziato nei pronto soccorso, e la riattivazione delle Usca, le Unità di continuità assistenziali per limitare il ricorso agli ospedali. Ma non è tutto! Perché si procederà anche all’attivazione degli ambulatori territoriali “7 giorni su 7 sul periodo delle 12 ore per accessi relativi agli effetti del caldo”. (Continua a leggere dopo la foto)
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Caldo, allarmismo, bollettini e ospedali pieni: riecco il modello Covid
Come denuncia LaVerità, “nelle Regioni, si stanno ancora chiedendo quali ambulatori possano far funzionare per le questioni climatiche, in assenza di infermieri, di medici e in periodo di ferie del personale”. Intanto, però, la campagna mediatica martella forte e l’allarmismo galoppa. Diffondendo delle vere e proprie fake news, come quella dei 47 gradi. E se prima era il Covid, adesso è il cambiamento climatico a mettere a rischio la nostra salute. Eppure, di estati calde ce ne sono state tante senza conseguenze apocalittiche. Senza titoloni sugli ospedali intasati, senza bollettini stile Covid.
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