Continuano a tenere banco nei talk show italiani le ultime decisioni del governo Meloni, che in questi giorni ha varato un ampio pacchetto di norme che hanno fatto e fanno ancora discutere. Con le opposizioni che, nelle prossime ore, incontreranno gli esponenti dell’esecutivo per un confronto su uno dei temi più caldi di queste settimane, il salario minimo. Proprio questo argomento è stato al centro del dibattito anche durante l’ultima puntata del programma In Onda Estate, condotto da Marianna Aprile e Luca Telese su La7. Tra gli ospiti presenti in studio anche Massimo Cacciari, che come al solito non le ha mandate a dire. (Continua a leggere dopo la foto)
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Il professore e filosofo è subito partito in quarta, scaldandosi: “Pensare di poter stabilire i livelli salariali da parte dello Stato o che una politica dei governi possa stabilirli è ridicolo, patetico. I livelli salariali si sono sempre stabiliti con la contrattazione tra datori di lavoro e organizzazioni sindacali e l’amministrazione pubblica”. (Continua a leggere dopo la foto)
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Secondo Cacciari, il problema sarebbe semmai “lo stato nel quale versano le organizzazioni sindacali”. Il filosofo ha smontato in poche parole la retorica di Pd e Movimento Cinque Stelle, che continuano invece a sbandierare il salario minimo come unico obiettivo da raggiungere. (Continua a leggere dopo la foto)
Secondo Cacciari, a regolare queste dinamiche sono rapporti di forza che negli ultimi anni sono diventati tutti a favore dei datori di lavoro: “Di cosa stiamo parlando? Sono palliativi”. Il filosofo poi ha precisato come lo sviluppo tecnologico porterà all’estinzione di intere professioni: un tema, questo sì, sul quale intervenire il prima possibile.