Con preoccupante regolarità, registriamo l’ennesimo, maledetto “malore improvviso”, che stavolta miete una vittima illustre: aveva 48 anni, Riccardo Laganà, ai vertici della Tv pubblica come membro del CdA della Rai, nel quale era stato confermato al suo secondo mandato nel 2021, dopo il primo mandato risalente al 2018, eletto dall’assemblea dei dipendenti. L’uomo è stato stroncato questa notte da un arresto cardiaco, fatale quanto imprevisto dal momento che, come scriviamo di fatto ogni volta che riportiamo tali episodi, non aveva alcun problema di salute né patologie pregresse, come riferiscono amici e familiari. Tra Riccardo Laganà e il servizio pubblico vi era un legame che durava sin dal 1996, allorché fu assunto dapprima come tecnico della produzione nella sede di Roma, essendo perito industriale capotecnico in elettronica e telecomunicazioni, nonché esperto in linee di telecomunicazioni e impianti, sino a scalare i vertici, ma sempre vicino tanto ai dirigenti quanto ai tecnici e a tutte le maestranze, cui non mancava di ricordare di sentirsi uno di loro. (Continua a leggere dopo la foto)
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Terribile notizia e dolore immenso per la scomparsa di @lagana_riccardo , collega , consigliere di amministrazione che ha sempre difeso la Rai , grande amico. Ora siamo più soli. Condoglianze alla famiglia e a chi gli ha voluto bene.
— riccardo iacona (@IaconaRiccardo) August 10, 2023
Riccardo Laganà, una vita per la Rai
Laganà era anche molto attivo nell’associazionismo, particolarmente in favore dell’ambiente e degli animali, oltre che della libera informazione: come leggiamo su Avvenire, nella sua vita ha collaborato con diversi movimenti e associazioni, tra le quali Articolo 21, Move On Italia, Associazione Stampa Romana, Libertà e Giustizia, Appello Donne e Media, Assoprovider, Libera Cittadinanza, Net Left. Inoltre, nel 2011 aveva creato la piattaforma web lndigneRAI, un’idea vincente che mirava a creare uno spazio aperto di ascolto e confronto sulla Tv di Stato e dibattere sulle principali questioni relative al servizio pubblico. Nel 2015, invece, aveva costituito l’associazione Rai bene Comune, di cui era il presidente. L’ultima sua pubblicazione sul profilo Facebook era un messaggio sul giornalismo d’inchiesta, rivolto a Sigfrido Ranucci e alla trasmissione Report: “Occorre presidiare con attenzione la valorizzazione della tradizione del giornalismo di inchiesta sparita tra gli obblighi del prossimo contratto di servizio”. (Continua a leggere dopo la foto)
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I messaggi di cordoglio
La Presidente della Rai, Marinella Soldi, congiuntamente con l’Amministratore delegato Roberto Sergio, si fa interprete del cordoglio di Viale Mazzini: “L’improvvisa scomparsa di Riccardo Laganà è un dolore profondo per tutta la ‘sua’ Rai, di cui è stato orgogliosamente parte e che ha rappresentato nel Consiglio di Amministrazione, dando voce a chi, con il proprio lavoro, fa vivere quotidianamente il Servizio Pubblico”, hanno scritto. La presidente della commissione di Vigilanza Rai, Barbara Floridia, ha rappresentato tutto il proprio sgomento: “Solo pochi giorni fa c’eravamo sentiti per condividere principi e idee sempre per quella che appariva essere per lui una missione: la tutela e il miglioramento del servizio pubblico”, mentre il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’informazione e all’editoria, Alberto Barachini, ha inteso ricordare “l’impegno, la trasparenza e il coraggio di Riccardo Laganà”, che, prosegue, “sono un patrimonio da non disperdere”. Innumerevoli anche i messaggi dei giornalisti Rai, come quello scritto da Riccardo Iacona che abbiamo proposto ni precedenza. In conclusione, non possiamo non ribadire che questi che definiamo malori improvvisi, per lo più in soggetti giovanissimi, giovani o relativamente giovani, costituiscono una angosciante regolarità dalla primavera del 2021. “Nessuna correlazione”?
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