La querelle relativa al cosiddetto “autovelox della discordia” ha avuto, alla fine, l’esito peggiore immaginabile. Con l’apparecchio utilizzato dalle forze dell’ordine per rilevare la velocità delle automobile che è stato letteralmente fatto saltare in aria, una sorta di vendetta da parte di qualche residente locale probabilmente colpito da tante multe nel corso degli ultimi mesi. A raccontare quest’assurda storia è La Repubblica, che ha ricostruito quanto accaduto nel comune di Cadoneghe, in provincia di Padova. Qui, da diverse settimane, era iniziata una vera e propria guerra tra cittadini e amministrazione locale. (Continua a leggere dopo la foto)
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Oggetto del contendere, un autovelox installato lungo la strada regionale 307, detta Del Santo, che nel giro di pochissimo aveva portato a termine una vera e propria strage di automobilisti: addirittura 24 mila multe in un mese, una cifra altissima che aveva scatenato rabbia e proteste da parte dei cittadini, che accusavano il comune di volersi arricchire a loro danno. (Continua a leggere dopo la foto)
Fatto esplodere “l’autovelox della discordia” a Cadoneghe
Alla fine, ecco il colpo di scena: nel cuore della notte, i residenti della zona hanno sentito un boato e allertato le forze dell’ordine. Queste ultime, al loro arrivo, si sono trovate di fronte i resti fumanti dell’autovelox, esploso dopo che qualcuno aveva piazzato sul posto della polvere da sparo. (Continua a leggere dopo la foto)
Oltre ai vigili del fuoco, sono intervenuti anche artificieri, carabinieri e il sindaco Marco Schiesaro, che ha parlato di un “atto vergognoso”. L’autovelox era stato installato su richiesta di alcune famiglie della zona, che avevano sottolineato l’alta velocità delle auto in transito nella zona.