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“Topi con la leucemia” Bayer crolla e rischia il crack. Cosa succede al colosso farmaceutico tedesco

Pubblicato il 23/11/2023 17:05 - Aggiornato il 23/11/2023 17:22

Appena l’altro giorno abbiamo scritto della maxi-multa ricevuta dal colosso Bayer/Monsanto per via del diserbante fogliare “Roundup”, essendo stato riconosciuto il nesso causale tra il suo principio attivo, il glifosato, e i tumori insorti negli agricoltori che lo avevano adoperato. Torniamo, oggi, su altre notizie non proprio positive per la gigantesca multinazionale creatasi con l’acquisto da parte di Bayer, colosso tedesco di Big Pharma, della regina dell’agroindustria Monsanto. Già la mattina del 20 novembre, dopo la sentenza che comminava la sanzione di 1,56 miliardi di dollari, il titolo dell’azienda di Leverkusen era crollato alla Borsa di Francoforte di quasi il 20%, scendendo ai minimi storici negli ultimi 12 anni e restando sui quei valori fino ad oggi, bruciando 4,6 miliardi per il degradamento delle azioni. Prima di passare alle nuove e brutte notizie per Bayer, non possiamo non ricordare come l’Unione europea, contravvenendo al dogma “green” che tenta in tutti i modi di imporre, abbia prorogato la autorizzazione all’impiego del glifosato per altri dieci anni. Frattanto, un nuovo studio sta agitando ulteriormente i vertici dell’azienda tedesca. (Continua a leggere dopo la foto)
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bayer nuovo studio cancro glifosato

La ricerca bolognese

Questa nuova ricerca, condotta dall’Istituto Ramazzini di Bologna, dal titolo Global Glyphosate Study, attualmente riportato sulla piattaforma preprint BioRxiv, è stato segnalato all’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa), nonché all’Agenzia europea per le sostanze chimiche (Echa), come “sia il glifosato che gli erbicidi a base di glifosato causano leucemia nei ratti in giovane età e a basse dosi di esposizione”, è scritto letteralmente nell’abstract di tale studio. Le esigenze raccolte sul rischio di leucemia “sono di così grande rilevanza per la salute pubblica che abbiamo deciso di rendere pubblici i dati completi”, ha dichiarato Daniele Mandrioli, coordinatore dello studio, mentre nelle parole di Philip Landrigan, docente del Boston College, medico e presidente del Comitato scientifico consultivo internazionale dell’Istituto Ramazzini, questi nuovi risultati sulla leucemia nei ratti esposti al glifosato sono molto preoccupanti per la salute pubblica per due motivi: anzitutto, le leucemie “si sono verificate a livelli di esposizione molto bassi, simili a quelli a cui sono esposti quotidianamente milioni di persone nell’Ue e negli Usa”. In secondo luogo, queste leucemie si sono verificate in giovane età, “un dato che solleva la possibilità di un’associazione causale tra glifosato e leucemia infantile“. Nel mentre, il prestigioso giornale economico tedesco Handelsblatt scrive di una eventuale scissione del colosso, a soli cinque anni dall’acquisto di Monsanto da parte di Bayer. I problemi, soprattutto derivati dal ramo agroalimentare, suggerisce l’editorialista Bert Fröndhoff, “andrebbero settorializzati in una società ad hoc, mentre Bayer dovrebbe continuare a produrre farmaci”. (Continua a leggere dopo la foto)
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Lo stop al farmaco

Ebbene, anche sul versante farmacologico, ai piani alti di Bayer non dormono sogni tranquilli, per via dello stop alla sperimentazione di un farmaco anticoagulante. La decisione di interrompere lo studio principale sulla medicina sperimentale di punta è arrivata dopo che questa non ha prodotto risultati positivi. O meglio, durante lo studio è emerso come l’Asundexian avesse un’efficacia inferiore all’Eliquis, della joint venture tra Bristol-Myers Squibb e Pfizer nella prevenzione degli ictus nei pazienti ad alto rischio. Anche in questo caso, il danno è rimarchevole, perché, secondo le stime, il farmaco avrebbe dovuto garantire ogni anno più di 5 miliardi di euro di vendite.

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