Nonostante la caduta del governo c’è una parte della politica italiana che si aggrappa ancora al premier dimissionario Mario Draghi. Le forze politiche più vicine al centrosinistra, infatti, stanno pianificando una strategia per riportare l’ex banchiere centrale a Palazzo Chigi, ancora una volta.
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L’agenda Draghi non esiste
Pietro Senaldi, direttore di Libero e ospite di Veronica Gentili su Rete4 ieri a Controcorrente, si è detto per nulla convinto di questa scelta: «L’agenda Draghi non esiste, l’agenda Draghi è uno slogan con cui i partiti che lo usano riempiono la loro agenda che è vuota. L’agenda Draghi è un facciamo i compiti a casa che ci dice l’Europa, questo è».
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Lo schiaffo alla sinistra
Senaldi non le manda a dire ai partiti coinvolti, accusandoli di essere null’altro che un “contenitore vuoto”: «Ma i compiti a casa non sono un programma politico, sono una fase esecutiva, non progettuale e creativa, che è quello che si chiede ad uno schieramento. Il fatto che l’agenda Draghi non esista è provata dal fatto che l’agenda Draghi tiene insieme realtà diverse. Se esistesse questa agenda – conclude il proprio discorso il direttore di Libero – realtà diverse non potrebbero convergere su di essa».
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"L'agenda Draghi non esiste, è un facciamo i compiti a casa che ci dice l'Europa"
— Controcorrente (@Controcorrentv) July 22, 2022
Interviene @PSenaldi a #Controcorrente pic.twitter.com/vp1tB29vz4
Il vuoto delle proposte politiche
Durissimo nel suo intervento, Pietro Senaldi solleva comunque una questione politica di non secondaria rilevanza, ovvero la programmazione ed i punti chiave che gli ex partiti di governo dovranno portare all’attenzione dei cittadini durante le prossime elezioni. Al netto dei soliti cavalli di battaglia triti, ritriti e mai realizzati da chi li ha proposti per intere decadi, l’agenda politica odierna sembra essere effettivamente un guscio vuoto, specchio della credibilità di chi, fino ad oggi, ha fatto il bello ed il cattivo tempo.
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