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“Esplode la casa e manda in blackout il quartiere”. Indovinate cosa era parcheggiata in garage?

Pubblicato il 15/06/2023 19:53 - Aggiornato il 23/06/2023 10:20

Le automobili elettriche sono il futuro della mobilità o una bomba a orologeria? I veicoli elettrici che improvvisamente prendono fuoco non sono una novità: la Rete, ad esempio, pullula di immagini e filmati di queste macchine che, improvvisamente, si incendiano senza alcuno stimolo esterno. È successo lo stesso, e per fortuna senza che nessuno rimanesse ferito, a Treviso. Se, come avevamo riportato, a Ferrara un’auto è esplosa per le infiltrazioni d’acqua a seguito dell’alluvione in Emilia-Romagna e nelle Marche, nel caso di cui stiamo parlando l’auto era ferma, parcheggiata nel garage di una villetta, e non era neppure sotto carica. Un fenomeno di autocombustione. La svolta green, che pare essere divenuta la nuova ossessione dell’Unione europea e della narrativa mainstream è un grande bluff, ci viene da pensare ogni volta che ci imbattiamo in notizie del genere. Ma tentiamo di capire come e perché accada ciò. (Continua a leggere dopo la foto)
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auto elettrica esplosa treviso

Cosa è successo a Treviso, il racconto dei protagonisti

Una notte che i residenti del vicolo 7 aprile 1944 e dell’intero quartiere ricorderanno a lungo, quella tra martedì e mercoledì, allorché una forte esplosione ha squarciato il silenzio. Si trattava di una Renault Zoe del 2020 dei coniugi Dragone, nel garage della cui villetta stazionava, che è esplosa d’improvviso e senza alcuna causa apparente, mandando in frantumi il garage stesso, distruggendo un’altra auto lasciata nelle vicinanze, devastando la casa, ora inagibile, dei due coniugi, genitori di un bimbo di 3 anni, e danneggiando anche l’abitazione dei vicini. L’esplosione ha anche mandato in tilt la centralina dell’Enel e causato un blackout nella intera zona. L’auto esplosa appartiene a Giovanni Dragone e alla moglie Valentina Elia, entrambi Guardia di Finanza. “Era l’una e quarto quando ho sentito un botto violentissimo – spiega l’uomo – mi sono svegliato all’improvviso, sono sceso giù per vedere cosa stesse accadendo. In quel momento l’auto ha preso fuoco. Ho fatto solo in tempo a chiamare mia moglie dicendole di prendere il bambino e uscire subito di casa”. La casa, ora, è in gran parte un cumulo di detriti, dichiarata inagibile dai Vigili del fuoco. Poi è scattato l’effetto domino: dopo la Renault ha preso fuoco anche una Mercedes parcheggiata poco distante. “Se fosse capitato di giorno, con la gente in giro, sarebbe stata una tragedia. Se poi fosse capitato in un parcheggio non ne parliamo”, ancora nelle parole di Giovanni Dragone, che tiene a puntualizzare che l’auto non avesse mai manifestato anomalie o problemi. (Continua a leggere dopo la foto)
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Le cause delle esplosioni improvvise

Tecnicamente, come spiega Motorionline, il rischio è che si creino dei “ponti elettrici”, che conducano la corrente in punti in cui non dovrebbe andare o mandare in cortocircuito la batteria o altre componenti. Ebbene, questa spiegazione era data in conseguenza dell’avvenimento di Ferrara, ma in questo caso, ribadiamo, l’auto era “asciutta”. Una notizia recente è che Jaguar Land Rover (JLR) ha infatti confermato di aver richiamato quasi 6.400 veicoli I-PACE negli Stati Uniti a causa del rischio di incendio dovuto al surriscaldamento della batteria del veicolo elettrico ad alta tensione. Per tutelarsi, la coppia si è affidata all’avvocato del foro di Venezia Augusto Palese, incaricato di interloquire con l’assicurazione per accertare le eventuali responsabilità. Nella giornata di ieri i Vigili del fuoco del nucleo di polizia giudiziaria sono tornati sul posto per completare i rilievi fatti durante la notte.

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