Sulla sicurezza dei vaccini e sul rischio di reazioni avverse dopo l’inoculazione si è detto e scritto tantissimo nel corso degli ultimi mesi, con una parte dell’opinione pubblica italiana totalmente sorda di fronte agli appelli alla prudenza lanciati dagli stessi scienziati. Oggi, ecco arrivare i risultati dello studio di un team di scienziati di Galles e Usa, che ha annunciato la scoperta della “causa scatenante” dei coaguli di sangue, i trombi che, per quanto raramente, si sono formati in alcuni pazienti, in particolar modo dopo l’inoculazione con AstraZeneca.

Come raccontato dal Fatto Quotidiano, il team ha scoperto come una proteina nel sangue sia attratta da un componente chiave del composto a vettore virale “innescando una reazione a catena che coinvolge il sistema immunitario e che può culminare in pericolosi coaguli”. Stando a quanto dichiarato alla Bbc da Alan Parker, uno dei ricercatori dell’Università di Cardiff: “Quello che abbiamo è la causa scatenante (the trigger), ma ci sono molti passaggi che devono accadere dopo”. Lo studio è stato pubblicato sulle pagine della rivista scientifica Science Advances.

In passato erano stati dei ricercatori tedeschi dell’università di Greifswald a parlare di trombocitopenia trombotica immunitaria indotta da vaccino (VITT). Il nuovo studio evidenzia come “tutti e tre gli adenovirus impiegati come vettori di vaccinazione rispetto a Sars Cov 2 si legano al fattore piastrinico 4 (PF4), una proteina implicata nella patogenesi della trombocitopenia indotta da eparina”. I dati confermerebbero “che PF4 è in grado di formare complessi stabili con adenovirus clinicamente rilevanti, un passo importante per svelare i meccanismi alla base della trombocitopenia trombotica immunitaria indotta da vaccino”.

AstraZeneca, che tra le case farmaceutiche è quella finita più spesso sotto accusa per gli effetti avversi del vaccino, non ha al momento commentato i risultati della ricerca. L’azienda in questi giorni si è limitata a ribadire come il proprio farmaco abbia salvato “più di un milione di vite in tutto il mondo e prevenuto 50 milioni di casi di Covid”. In molti Paesi, però, si è scelto di sospendere o limitare la somministrazione di questo particolare vaccino.
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