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Arriva la quarta dose. Il governo prepara la nuova campagna vaccinale

Pubblicato il 11/02/2022 12:03

A parole, ufficialmente, di quarta dose non si parla ancora con decisione, con la comunità scientifica che anzi si è mostrata in questi mesi alquanto divisa sull’opportunità di nuove somministrazioni. Nei fatti, però, qualche segnale è già arrivato, e lascia pensare che ancora una volta il governo finirà per obbligarci all’ennesimo giro di inoculazioni. Per capire cosa ci aspetta, è sufficiente dare un’occhiata alle parole del direttore generale dell’Aifa Nicola Magrini, che nelle scorse ore ha spiegato: “Arriverà un richiamo che speriamo sia annuale, con il quale dovremo fraternizzare”.

Ai microfoni del programma Elisir, Magrini ha quindi acennato all’arrivo di una nuova dose da accettare, però, con il sorriso, con lo stesso spirito con cui si affrontano ogni anno le vaccinazioni per l’influenza. Difendendo poi i farmaci anti-Covid fin qui utilizzati nel corso delle varie campagne di somministrazione: “L’efficacia è stata anche superiore al previsto, poi c’è stata una lenta e graduale perdita di efficacia nel secondo trimestre che ci ha portato all’idea della dose booster”.

Insomma, l’efficacia dei vaccini va calando e a noi poveri cittadini non resterà altro che rassegnarci all’idea di nuove dosi da fare in futuro, volenti o nolenti. Anche perché la strada di obblighi e ricatti è già tracciata. Altro indizio lo ha dato in queste ore uno dei virologi più famosi del piccolo schermo italiano, Fabrizio Pregliasco, che parlato a sua volta di “vaccinazione annuale”. Chiaro, insomma, che dovremo ancora una volta metterci l’anima in pace.

Parole che arrivano nonostante tanti scienziati, nelle ultime settimane, abbiamo messo in dubbio la necessità di una nuova dose, sostenendo che inoculazioni troppo ravvicinate nel tempo potrebbero avere un effetto opposto a quello sperato, finendo per indebolire la risposta immunitaria dell’organismo. Chiusura di Magrini a Elisir con gaffe finale: “Dobbiamo essere orgogliosi di essere in Europa, dove i vaccini sono gratuiti, al contrario per esempio di quanto avviene in Africa”. Anche nel Continente nero, in realtà, nessuno sborsa un centesimo per vaccinarsi.

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