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“1 ragazzo su 1000 in ospedale dopo il vaccino”: e i dati arrivano proprio da Big Pharma

Pubblicato il 16/08/2021 11:52 - Aggiornato il 16/08/2021 12:14

Dopo aver messo in atto il più grande ricatto nella storia della nostra Repubblica, quel Green pass che di fatto scavalca la libertà degli italiani e li costringe a vaccinarsi in cambio di un ritorno a una vita normale, il governo Draghi ha già fissato il prossimo obiettivo: spingere anche i nostri ragazzi a ricevere la somministrazione. Con appelli che hanno già iniziato a piovere, in prima fila quel Cts che per bocca del coordinatore Franco Locatelli ha parlato di “paure immotivate”. Non tutti, però, sembrano pensarla allo stesso modo, a partire proprio da chi certi farmaci li produce.

L’11 agosto 2021, infatti, il New England Journal of Medicine, celebre rivista scientifica, ha ospitato sulle proprie pagine gli studi clinici controllati randomizzati (i cosiddetti Rct) realizzati da Moderna, uno dei colossi di Big Pharma che si è lanciato in fretta e furia nel business del vaccino incassando milioni e milioni di euro. Nelle prime righe, con riferimento alla somministrazione per gli adolescenti, si parla di “profilo di rischio accettabile”. Non proprio un’espressione rassicurante.

A confermare che il quadro sia molto meno roseo di quanto invece raccontato dal nostro governo, sono poi i dati e le tabelle che accompagnano lo studio, al quale hanno partecipato 3.732 adolescenti tutti compresi in una fascia d’età tra i 12 e i 17 anni, maschi e femmine. Circa due terzi hanno ricevuto reali dosi di vaccino, a un terzo è stato invece iniettato un placebo, a loro insaputa. Le reazioni avverse locali (anche minime, come semplici gonfiori) sono state riscontate durante la prima settimana nel 95% dei vaccinati, mentre l’86% dei casi si sono verificate reazioni sistemiche (affaticamento, mal di testa).

A preoccupare maggiormente, però, è il dato delle “reazioni avverse molto gravi”, che sono state tre. Poche, si potrebbe pensare in un primo momento. Eppure considerando il totale del campione, la percentuale è in realtà di circa l’uno per mille (0,12%). Come scrive la Verità, se proiettiamo questa statistica sull’intera popolazione dei giovani italiani, avremmo circa 4.100 ragazzi ricoverati. Non proprio un quadro rassicurante. E parliamo dei dati forniti dalle aziende che producono i vaccini, e che non hanno certo interesse alcuno a fare allarmismo. Qualcuno, ora, dovrebbe prendersi la briga di spiegarlo al Cts.

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