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Spiati e multati. Ecco come ci controllano con i cellulari e come ci multeranno. Il caso Venezia

Pubblicato il 21/04/2022 19:14

Sono almeno ventimila turisti “fantasma” che durante le vacanze pasquali hanno soggiornato “clandestinamente” a Venezia. Da dove arriva questa constatazione? Facendo un raffronto tra l’aggancio dei cellulari alle celle dei ripetitori ed i pernottamenti registrati. Sono in molti a sentire odore di “nero” e già sono partite le prime denunce.
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Venezia

I conti non tornano

Il dato riportato da Il Correre del Veneto è chiaro. La ressa nella città d’arte nelle vacanze pasquali è stata notevole. Sono stati 101 mila gli ospiti di hotel, b&b e alloggi turistici tra venerdì e sabato a fronte di 160 mila presenze e dei centomila delle due notti successive con, rispettivamente, 140 mila e 130 mila visitatori. Numeri che però non tornano se si comparano a quelli dei posti letto ufficiali. Il problema è di natura prettamente logistica. Tra centro storico, isole e terraferma, infatti, non ci sono 101 mila e passa posti letto. I dati ufficiali parlano di 81.849 posti nell’intera area comunale, di cui 32.562 in hotel e 49.287 nell’extra-alberghiero, ossia bed and breakfast, affittacamere e case vacanza. Nel centro storico sono 18.898 i letti negli alberghi e 40.491 le strutture affiliate a Airbnb.
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multati

Costantemente spiati

Il raffronto dei numeri è comunque molto preciso. Il sistema di monitoraggio, infatti, riesce a vedere qualsiasi cellulare agganciato alla rete in città e per capire chi soggiorna in laguna si contano gli smartphone presenti alle 4 di notte. Si può persino determinare la provenienza, ad esempio a Pasquetta c’erano 35.990 residenti a casa. L’unico margine di errore è rappresentato da chi non può essere “monitorato”, ovvero chi non ha il cellulare o chi lo tiene spento. Per gli altri non c’è scampo. Da qui nasce il dubbio che qualcuno abbia fatto il furbo lucrando in nero sui soggiorni. «Dovremo fare verifiche sulla congruità dei dati», dice il comandante dei vigili Marco Agostini. «Riprenderemo i controlli», aggiunge la Guardia di finanza.
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spiati

Controllo totale

Il futuro delle città d’arte è orientato verso le sole prenotazioni. Sono in molti, infatti, a sostenere che l’obbligo di prenotazione sia la soluzione principale per eliminare i coni d’ombra del turismo. Ecco che allora si delinea quel futuro (non troppo lontano) caratterizzato dal “controllo totale” del tanto decantato modello cinese. Luci ed ombre della digitalizzazione, che pur essendo utile, comoda ed in certi casi necessaria, spesso presenta comunque un conto salato in termini di privacy e libertà di circolazione. Tra Green Pass, celle telefoniche, app di prenotazione e abolizione del contante, la via del Governo sembra essere ben delineata.

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