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Flop Pnrr, Draghi fallisce anche in questo. Le cifre nascoste dal Governo e lo scandalo dei fondi non spesi

Pubblicato il 21/04/2022 18:22

Anche il Pnrr alla fine è stato sbugiardato. Molte voci di spesa, infatti, sono solo anticipazioni e non pagamenti legati ad reale un avanzamento delle attività. Un altro clamoroso fallimento del Governo Draghi, sancito dal raggiungimento del solo 9% rispetto agli obbiettivi annunciati.
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La previsione di spesa del 2021

Il 2021 avrebbe dovuto registrare una spesa di 13,7 miliardi di euro. Avrebbe, perché non è andata esattamente così. La maggior parte di fondi era finalizzata ad interventi già previsti dai programmi italiani. Il Recovery andava semplicemente a sostitui­re dei fondi già asse­gnati, peccato che la spesa effettiva si sia limitata a soli 5,1 miliar­di, cioè il 37,2% dell’obiettivo ini­ziale.
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Non abbiamo speso abbastanza

I dati relativi alla spesa dei fondi Pnrr prodotti dall’Ufficio parlamentare di Bilancio e dal ministero dell’Economia e delle Finanze si sono così rivelati una sentenza. Ma la situazione è, se possibile, ancora peggiore. Il problema? Essere riusciti ancora meno soldi di quelli ufficializzati. Dopo appena un anno dall’approvazione del Pnrr, infatti, siamo riusciti ad impegnare realmente una cifra molto, molto lontana dagli obiettivi di Conte prima e Draghi poi. Questo perché il calcolo bisogna farlo sui pa­gamenti di nuovi interventi del Pnrr, senza tirare in ballo le spese già so­stenute e contenute in program­mi precedenti.
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La spesa reale è minore di quella dichiarata

Come riportato da Il Quotidiano del Sud, l’analisi di diverse voci di spesa hanno fornito un riscontro agghiacciante. Si tratta, infatti, per la maggior parte di anticipa­zioni e non di pagamenti legati a un avanzamento concre­to delle attività. Dunque la spesa reale in un anno non ha superato nemmeno il misero importo di 1,2 miliardi di euro. Ricordiamo che l’obiettivo annunciato era di 13,7 mi­liardi di euro, quindi ad oggi siamo al 9%.
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L’immotivato trionfalismo di Conte

Come dimenticare allora l’ex Presidente Conte che, tor­nando da quel di Bruxelles nel giugno 2020, si apprestava ad annunciare in pompa magna, condita da celebrazioni giornalistiche e trombettisti, il grande risultato ottenuto in sede comunitaria con annesso elenco delle future grandi opere. Ebbene, la previsione del 2021 è ormai andata, quelle del 2022, del 2023, del 2024, del 2025 e del 2026, che si attestano su valori medi di oltre 28 miliardi di euro l’anno, con tutta probabilità saranno pura utopia.
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Fondi “fantasma”

Spesso in Parlamento abbiamo sentito Gianluigi Paragone porre la questione Pnrr per attingere a quei fondi “fantasma” che avrebbero potuto aiutare oggi famiglie e imprese, vista l’enorme crisi che ci accingiamo ad attraversare. Eppure non è mai stata data alcuna risposta concreta in tal senso. Ora sappiamo perché.

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