Uno spot del Governo per convincere le imprese italiane ad andare ad investire all’estero e, nel caso specifico, con la Russia di Vladimir Putin. Di questi tempi sembrerebbe una presa in giro, una barzelletta, un paradosso. Eppure è successo davvero. Solo oggi la gaffe è stata semplicemente cancellata con un colpo di spugna. Il portale promosso dal Governo italiano e dal Ministero degli Esteri, racchiude al suo interno dettagliate schede di molti Paesi in 5 continenti, riportanti informazioni utili alle imprese italiane, con anche l’elenco delle eventuali opportunità, delle avvertenze e dei rischi.
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L’improvvisa cancellazione
Dopo avere letto la prima pagina di Verità&Affari di ieri, l’esecutivo di Draghi deve essersi resto conto dell’imbarazzante gaffe commessa. Senza nemmeno due righe di spiegazione, ecco che oggi non possiamo far altro che registrare la cancellazione improvvisa dello spot per convincere le imprese italiane ad andare a fare affari con la Russia di Vladimir Putin. È semplicemente sparita, infatti, la pagina web di promozione dell’economia russa con tanto di suggerimenti sui migliori affari che si potevano fare con Putin. “Pagina in aggiornamento” si legge ora sul portale “InfoMercatiEsteri” sezione Russia.
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L’elogio della Russia
Solo poche ore fa, a quasi due mesi dall’inizio della invasione dell’Ucraina, dopo tutte le sanzioni contro Mosca, le offese, le minacce, e tutti gli annessi ed i connessi dell’escalation, in quelle schede si poteva trovare una vera e propria celebrazione dell’economia russa e delle importanti riforme avviate nell’era Putiniana. Le imprese italiane venivano messe a conoscenza del fatto che «la strada più diretta per accrescere la nostra presenza nel Paese, e ampliare la nostra quota di mercato, è proprio produrre in loco, beneficiando delle agevolazioni offerte a livello federale e regionale». Testuali parole.
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Rapporti stretti con l’Italia
Ma non è tutto. La dettagliata scheda riportava anche che: «La modernizzazione del sistema economico è una priorità delle Autorità della Federazione russa. Esistono, dunque, opportunità di collaborazione per imprese italiane in numerosi settori». Il Governo italiano si spingeva poi nel sottolineare le varie connessioni col mondo russo, descrivendo la “simpatica” relazione in atto fino a qualche tempo fa: «Il pubblico russo guarda con estremo favore al prodotto italiano. Più in generale, esiste un capitale di simpatia da parte russa verso il nostro Paese, legato a questioni storiche e culturali, che può rappresentare un oggettivo vantaggio in termini di cooperazione economica e commerciale».
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Imbarazzo ai piani alti
Dovrà essere stato tantissimo l’imbarazzo nelle sale del Potere vista la pressoché immediata reazione, con una cancellazione che sa tanto di “pagina strappata dal diario”. Già, perché quella che veniva descritta come un partnership di successo e di primaria importanza, ora viene persino negata nelle versioni ufficiali di queste ultime settimane. Tipico della “cancel culture” che tanto piace ai finti perbenisti. Peccato che il Governo esponesse ben altri pensieri fino a ieri: «Sotto il profilo dei flussi turistici va rilevato il dinamismo del turismo russo che ha assunto negli ultimi anni un’importanza strategica per il nostro Paese. Alla luce dell’importanza del fenomeno, l’Ambasciata d’Italia a Mosca ha realizzato il portale “La Tua Italia”, unico sito istituzionale sul turismo in lingua russa e italiana».
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Vista l’attitudine di popoli al “dimenticare in fretta”, oggi sembra quasi che le parole riportate sul sito fossero in piena dissonanza cognitiva con quanto raccontato negli ultimi mesi dalla propaganda di Stato. Questo ci aiuta a capire quanto sia facile cambiare, da un giorno all’altro, la narrazione su coloro che prima venivano considerati “amici”. È evidente come governi e media non si facciano alcuno scrupolo nel considerare un popolo “di importanza strategica”, per poi declassarlo ad un manipolo di reietti da isolare, bistrattare e, possibilmente, cancellare.
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