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Muore dopo il parto, la rabbia dei genitori di Adriana: “Le hanno negato le cure perché non vaccinata”

Pubblicato il 28/01/2022 09:27

Morta per le complicazioni “legate a un’infezione polmonare derivante dal Covid” al Policlinico Umberto I di Roma, a soli 29 anni. Una tragedia che ha distrutto una famiglia, quella che ha visto perdere la vita Adriana Tanoni, madre di due bambini. E sulla quale ora la famiglia della ragazza e il compagno Donavan vogliono vedere chiaro, scossi dal terribile sospetto che alla base di questo dramma possano esserci il disinteresse verso lo stato di gravidanza avanzata della giovane e le sue condizioni di “infetta non vaccinata”. Attraverso il loro legale, hanno così presentato una denuncia, ipotizzando il reato di omicidio colposo.

Alle pagine della Verità, l’avvocato Sebastiano Russo ha spiegato la decisione della famiglia: “Il sospetto è che quando Adriana arrivò all’Umberto I, la sera del 7 gennaio 2022, la situazione a livello polmonare fosse già pesantemente compromessa in seguito a gravi carenze nell’assistenza sanitaria, anche al rifiuto di assisterla. La giovane poteva essere salvata, vogliamo vedere le cartelle cliniche ma già tanti elementi ci fanno capire che forse è stata abbandonata al proprio destino”. Il dubbio, atroce, è che ad Adriana siano state negate le cure perché non vaccinata.

Secondo il penalista che rappresenta la famiglia della ragazza scomparsa, Adriana sarebbe stata lasciata in attesa per ore e ore, in pieno inverno, nonostante fosse all’ottavo mese di gravidanza, con la febbre e delle forti difficoltà respiratorie. Come ricostruito da La Verità, la giovane viveva ad Aprilia insieme al compagno Donavan accanto alla casa dei genitori. Al terzo mese di gravidanza, felicissima per l’arrivo del secondo figlio, la ginecologa le aveva consigliato di non vaccinarsi per evitare complicazioni. Tutto era andato per il meglio fino a Natale, quando la ragazza aveva iniziato ad accusare tosse, raffreddore e febbre, scoprendo di essere positiva al Covid.

Il 3 gennaio, visto il peggioramento delle condizioni di salute, Adriana si era recata al Gemelli di Roma, dove le avevano detto che avrebbe dovuto attendere molto per l’assenza di personale. Così, insieme al compagno, si era spostata all’Umberto I, senza ricevere anche qui assistenza. Il giorno dopo era stata trasportata all’ospedale dei Castelli, fuori la capitale, senza però essere accettata. “Perché non vaccinata” è la denuncia dei genitori. Da lì la giovane era finita poi al Santa Maria Goletti di Latina, dove le era stata diagnosticata una “polmonite bilaterale interstiziale in stato ormai avanzato”. Poi la nuova corsa all’Umberto I, dove Adriana aveva dato alla luce in maniera prematura il secondogenito, Noah. La donna sarebbe morta pochi giorni dopo senza mai poterlo vedere.

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