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Emergenza sbarchi, nasce l’asse Meloni-Sunak: “Coinvolgere i Paesi extra Ue”. Germania assente (VIDEO)

Pubblicato il 05/10/2023 23:33

L’emergenza sbarchi non accenna a placarsi e continua ad animare il dibattito politico e le pagine dei giornali. La necessaria (e doverosa) solidarietà dei Paesi membri dell’Unione europea era rimasta, sinora, lettera morta ma forse qualcosa si sta finalmente muovendo. Dell’accordo sul Regolamento sulle crisi del Patto europeo per la migrazione e l’asilo, e del contestuale declassamento dell’emendamento sulle Ong promosso dalla Germania, abbiamo già scritto. Proprio la Germania era il convitato di pietra all’incontro promosso oggi, a margine del vertice di Malaga, da Giorgia Meloni in un inedito tandem col premier britannico Rishi Sunak. Con il cancelliere Scholz Meloni terrà un incontro bilaterale domani, ma intanto l’idea che scaturisce dall’incontro è quella di coinvolgere anche i Paesi extra Ue nello sforzo contro i trafficanti di esseri umani e contro l’immigrazione clandestina, che ha raggiunto picchi epocali e non può essere demandata al solo impegno del nostro Paese. Al vertice ristretto, assieme allo stesso Sunak che lo ha promosso assieme a Giorgia Meloni, hanno preso parte Mark Rutte, premier olandese, il presidente francese, Emmanuel Macron, e il premier albanese, Edi Rama, ed era naturalmente presente anche Ursula von der Lyen. (Continua a leggere dopo il VIDEO)
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I punti dell’intesa

Viene delineato, per quanto trapela, il “supporto di Paesi partner anche attraverso Oim e Unhcr, inviando fondi adeguati”. Ci si apre, dunque, a un’azione comune che permetta scambi informativi, collaborazioni di polizia, accordi con i Paesi di origine e transito, cooperazione sui rimpatri e sulle politiche sui visti. L’Italia sta sopportando il peso maggiore dei crescenti flussi migratori attraverso il Mediterraneo centrale, mentre l’Albania è un importante paese di transito per i migranti lungo la cosiddetta rotta balcanica; trai Peasi del Nord, l’Olanda è soggetta ai movimenti cosiddetti “secondari” delle migrazioni e il Regno Unito affronta una criticità analoga a quella italiana, dettata dalle sempre più numerose imbarcazioni che attraverso la Manica dalla Francia. La presidente della Commissione europea, von der Lyen, pare soddisfatta dell’intesa che si sta delineando e, su Twitter, ha scritto: “La Francia, la Gran Bretagna, l’Italia, l’Olanda e l’Albania sono impegnati a sostenersi a vicenda per affrontare le sfide della migrazione irregolare, combattere il traffico di migranti e sviluppare partenariati globali. Questa è la solidarietà europea in azione: lo spirito della Comunità politica europea”. Rishi Sunak, sempre su Twitter, ha commentato: “Deve essere il popolo britannico a decidere chi viene nel Regno Unito. Ho presieduto un incontro con Giorgia Meloni per rafforzare l’azione europea volta a porre fine all’immigrazione clandestina. Lavorando in stretta collaborazione con i nostri alleati internazionali, porremo fine ai pericolosi viaggi su piccole imbarcazioni che mettono a rischio vite umane”. (Continua a leggere dopo la foto)
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Il bilaterale con Scholz

Per la presidente del Consiglio, l’Italia è “tutt’altro che isolata” in Europa sulla questione dei migranti. Ora, attendiamo che i fatti facciano seguito alle parole e, soprattutto, non resta che attendere il bilaterale tra Scholz e Meloni per capire cosa succederà tra i due Paesi, dopo le tensioni e le polemiche dovute anche al sostegno finanziario di Berlino verso una delle principali Ong che operano nel Mediterraneo.

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